Login
Chi è online
349 visitatori onlineUtenti registrati Online
NoSanto del giorno 20 giugno San Lucano (Lugano) vescovo di Sabiona |
Martedì 20 Giugno 2023 00:00 |
San Lucano (Lugano) vescovo di Sabiona è chiamato "l'Apostolo delle Dolomiti" e, in queste montagne, parecchie località portano il suo nome e varie chiese gli sono dedicate. Visse nella prima metà del secolo V ed essendo vescovo di Sabiona (ora Chiusa a dieci chilometri da Bressanone, dove piú tardi quella sede vescovile fu trasferita), durante una carestia, permise ai suoi fedeli l'uso dei latticini in Quaresima. Denunciato per questo al papa Celestino I (422-432), fu invitato a Roma a scusarsi; i miracoli che lo accompagnarono
durante il viaggio e la permanenza nella città, valsero piú d'ogni scusa. Al suo ritorno i nemici (gli ariani?) lo costrinsero a lasciare di nuovo la sede. Si ritirò allora a vita eremitica nella Valle di Fiemme, ove si trovano il piccolo villaggio e la chiesuola a lui intitolati. Non sentendosi sicuro neanche là, oltrepassò le crode e scese verso la conca agordina, in quella che ancor oggi si chiama Valle di San Lugano; si rifugiò in una caverna, il "Col di San Lugano", donde non si allontanava che per evangelizzare e curare spiritualmente le genti della zona. In una di queste missioni conobbe a Listolade la beata Avazia o Vaza, la quale, ottenuto il permesso dal marito, si ritirò a vita eremitica sotto la direzione spirituale del santo. Sulla tomba di Lugano, presso Taibon, sorse una chiesa, che, distrutta da una valanga, fu riedificata nel 1635. G. Mezzacasa pensa che Vaza, vissuta almeno cinque secoli dopo san Lucano, fu creduta dalla fantasia del popolo sua contemporanea e figlia spirituale, perché condusse vita ascetica presso questa chiesetta, dove anche lei fu sepolta. Fin qui le leggende, fiorite attorno ai luoghi che dal santo prendono il nome, mutuando per lo piú temi di altre leggende. Una straordinaria fioritura del culto di san Lugano si verificò nei secc. XIII e XIV e ne fanno testimonianza le tre chiese sorte in quel tempo in onore di lui, oltre a quella dov'era sepolto presso Taibon, al Passo di San Lugano, con accanto un ospizio (1325-1332), a Villapiccola presso Auronzo (non dopo il 1352) e a Belluno (1396). Nella cattedrale di quest'ultima città il corpo del santo fu trasportato da Taibon, ove si conserva solo una reliquia, probabilmente nel 1307 e fu sepolto entro un'arca contigua all'altare maggiore. Questa fu aperta il 17 giugno 1400 alla presenza del vescovo per la ricognizione delle reliquie e riaperta nel 1658 per estrarne alcune da donare ad Antonio Crosini, vescovo di Bressanone, per quella cattedrale. Nella chiesa di San Lugano presso Taibon, ogni anno, terminava la processione rogazionale della vigilia dell'Ascensione, dopo aver raccolto i fedeli dei paesi della comunità dell'Agordino attraverso i quali passava. Questa processione fu poi trasferita ed è tuttora celebrata al 20 giugno, festa anniversaria della morte del santo o, secondo i Bollandisti della traslazione del suo corpo a Belluno.
estratto da: http://www.santiebeati.it da Centro Cultura Popolare |