Santo del giorno 12 ottobre: Sant'Opilio (Opilione) di Piacenza diacono |
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Martedì 12 Ottobre 2021 00:00 |
Sant’Opilio o Opilione è un diacono di Piacenza. Comunemente è ricordato insieme al fratello San Gelasio e al vescovo piacentino San Mauro. I tre santi vengono quasi sempre ricordati in un unico capitolo dai pochi biografi, e sono definiti sempre con le stesse caratteristiche. Sant’Opilio fu un grande esempio per la sua pietà, il suo spirito di austera penitenza e la sua viva carità verso il prossimo. La tradizione vuole che spartisse con i poveri il cibo che la madre gli inviava attraverso San Gelasio, suo fratello. In quanto accolito partecipò alla traslazione del corpo di Sant’Antonino, voluta da San Savino. La data di morte di Sant’Opilio si colloca nella prima metà del V Secolo. Le sue ossa riposano nella basilica di Sant’Antonino e alcune reliquie furono portate dal vescovo Giovanni Battista Scalabrini,
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Santo del giorno 11 ottobre: San Gramazio di Salerno vescovo |
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Lunedì 11 Ottobre 2021 00:00 |
San Grammazio o Gramazio è il secondo vescovo di Salerno. Nella cronotassi della diocesi figura dopo il protovescovo San Bonosio. La sua attestazione è nel portale ufficiale della Diocesi, anche se in alcuni testi viene chiamato Gramazio (Bibliotheca Sanctorum). Della vita di questo santo non sappiamo nulla, in quanto non sono rimasti documenti sui primi vescovi di Salerno. Di sicuro sappiamo che nel 1026 esisteva in città una chiesa a lui dedicata, che essendo parrocchia, viene ricordata nel sinodo celebrato dall’arcivescovo Marco Antonio Marsilio Colonna nel 1579. Tale chiesa fu soppressa come parrocchia nel 1846. Inoltre sulla presenza di questo santo presule, il 29 marzo 1670, l’arcivescovo Gregorio Carafa, che aveva
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Santo del giorno 10 ottobre: Sant’Alderico di Sens vescovo |
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Domenica 10 Ottobre 2021 00:00 |
Alderico è un vescovo santo di Sens, vissuto tra la fine dell’VIII secolo e la prima metà del IX. Nell’elenco dei vescovi della diocesi figura, al quarantaduesimo posto, dopo Geremia e prima di Guenilone. Sant’Alderico nacque in una nobile famiglia del Gâtinais (o Gâtine), intorno all’anno 790. Entrò giovane nel monastero di San Pietro e Paolo nell’abbazia di Ferreières-en-Gâtinais. Stimato dal vescovo Geremia e da tutta la popolazione di Sens, fu chiamato alla corte di Ludovico il Pio per essere, prima, maestro di palazzo e poi cancelliere di Pipino I di Aquitania. Nell’anno 821, alla morte di Adalberto, Alderico fu nominato a succedergli come abate del monastero di Ferreières-en-Gâtinais ruolo che mantenne per otto anni fino a quando il giorno 6 giugno 829 fu ordinato vescovo di Sens. Alderico durante il suo governo pastorale della diocesi si dedicò alla disciplina religiosa e alla riforma del clero. Nell’anno 829, quale vescovo partecipò al concilio di Parigi e nell’anno 835 a quello di Thionville. Morì nell'840 o 841 e il suo corpo, secondo il suo desiderio, fu sepolto nell’abbazia di Ferreières-en-Gâtinais. Solo più tardi i suoi
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Santo del giorno 9 ottobre: San Donnino (o Donino) di Città di Castello eremita |
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Sabato 09 Ottobre 2021 00:00 |
Donino, o Donnino, visse fra VI e VII secolo, collaborando con il vescovo Florido e il presbitero Amanzio alla ricostruzione di Città di Castello (allora Castrum Felicitatis) dopo la distruzione subita durante la guerra greco-gotica. Le fonti erudite dei secoli XVII-XVIII ne ricordano la devozione e lo zelo. Alla morte di Florido (599 o 600) e di Amanzio, di poco successiva, Donino abbandonò la vita pubblica per ritirarsi a vivere nella solitudine eremitica presso la località di Rubbiano, territorio che poi passerà alla diocesi di Cortona nel 1325. Si trasferì poi in un secondo eremo, più vicino a Città di Castello, oggi denominato Villa San Donino. Durante gli anni della vita eremitica Donino entrò a contatto con la popolazione delle campagne circostanti gli eremi, divenendo per esse un punto di riferimento spirituale un intercessore presso Dio. Qui il laico eremita morì nell’anno 610. Il suo corpo è oggi conservato all’interno di un’urna collocata nella chiesa di San Donino nell’omonima località. Altro luogo legato alla memoria di questo santo è presso Rubbiano, dove esistono alcuni massi e una fonte presso cui i pellegrini pregano per ottenere
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Santo del giorno 8 ottobre: Sant'Ugo Canefri da Genova religioso dell'Ordine di Malta |
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Venerdì 08 Ottobre 2021 00:00 |
Ugo, Cappellano dell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme detto dei "Cavalieri di Malta", nacque ad Alessandria nel 1168, dopo aver prestato a lungo servizio come soldato in Terra Santa, rifulse per bontà e carità verso gli indigenti come maestro della Commenda dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme in questa città tra il XII e il XIII secolo e resse la Commenda di San Giovanni di Pré, a Genova, proprio davanti al porto. Qui sorge tuttora la chiesa di San Giovanni di Prè, dove Ugo venne sepolto intorno nel 1223. La chiesa inferiore dell'antico e importante edificio sacro è a lui dedicata. Di spirito umile, Ugo compì diversi miracoli legati all'acqua. Due di essi addirittura simili a quelli compiuti da Mosè e Gesù: fece scaturire infatti l'acqua da una roccia (per consentire alle lavandaie di un ospedale di lavare la biancheria dei malati) e tramutò il liquido in vino. E in un'occasione salvò una nave in pericolo al largo della città ligure. La famiglia nobilissima dei conti Canefri dall'antico Gamondio intervenne alla fondazione di Alessandria circa nell'anno 1168. L'importanza di tale famiglia è ricordata nel Cartario alessandrino. Specialmente dal documento XXII vol. 1. pag. 32 e 33, steso dal notaio del sacro palazzo Guglielmo e datato “aput Ecclesiam Sancti Arndreae de Gamondio 31 ottobre 1109”,
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Santo del giorno 7 ottobre: Santa Giustina di Padova martire |
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Giovedì 07 Ottobre 2021 00:00 |
Pubblicando la passio della nostra santa, i Bollandisti scrivevano: "Quanto illustrior est S. Justinae virginis et martyris Paduanae, maxime per Italiam, qua Venetis paret, cultus, tanto fere incertiora sunt, quae de eius vita vulgo circumferuntur". In realtà, mentre le piú antiche testimonianze del suo culto risalgono al secolo V, le notizie biografiche non sono piú antiche del secolo XI. Venanzio Fortunato la ricorda piú volte nelle sue opere: "Si Patavina tibi pateat via, pergis ad urbom; huc sacra Iustinae, rogo, lambe sepulcra beatae"; "Justina Patavi, Euphemiam huc Calchedon offert". Il suo culto è attestato a Rimini in un'iscrizione del secolo VI-VII, e, a Como, il vescovo Agrippino le dedicò un oratorio nel 617, come ricorda l'iscrizione dedicatoria: "Agripinus famulus Christi, Com[ensis] Civitatis episcopus hoc Oratorium s[an]ctae Justinae martyris anno X ordinationis suae a fondamentis fabricavit et sepulturas ibi ordenabit et in omni explebit, ad glo[riam] dicabit". In contrasto con queste sicure notizie cultuali, le fonti letterarie, conservate in
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Santo del giorno 6 ottobre: Santa Fede di Agen martire |
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Mercoledì 06 Ottobre 2021 00:00 |
Veneratissima nel Medioevo in Francia e altrove, è conosciuta attraverso documenti leggendari. Il Martirologio Geronimiano la ricorda il 6 ottobre, ma il breve latercolo non indica il tempo in cui la santa morì ed era sconosciuto all'autore della passio primitiva oggi perduta, nota, però, a Floro che la sunteggiò nel suo Martirologio. Le recensioni posteriori della passio, invece, non più antiche del secolo X, affermano che Fede morì durante la persecuzione di Diocleziano e Adone precisa l'anno: 303; probabilmente, però, il suo martirio deve porsi in una delle persecuzioni del secolo III. Secondo la passio attuale, Fede nacque da nobili genitori; era fanciulla di dodici anni quando, scoppiata la persecuzione, il prefetto Daciano la fece arrestare e non riuscendo ad indurla a sacrificare agli idoli, la fece dapprima porre sopra una graticola di ferro arroventata e poi decapitare insieme con Caprasio, un cristiano
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Santo del giorno 5 ottobre: Beato Pietro da Imola Cavaliere di Malta |
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Martedì 05 Ottobre 2021 00:00 |
Il beato Pietro nacque verso la metà del secolo XIII da un Giacomo di Antonio, appartenente alla nobile famiglia ghibellina dei Pattareni, signori di Linaro dal 1137. Valentissimo giureconsulto (l'Imolensis), il suo nome compare in svariati documenti imolesi: nel 1289 come iudex, cioè magistrato, e nel 1299 come artefice principale delle trattative di pace tra guelfi e ghibellini in Romagna; una carta del 1310 fu redatta “in domo ser Petri de Patarenis”, casa poi meglio identificata con quella dei conti Zampieri. Nel 1311, quando i ghibellini furono banditi dalla Romagna, Pietro trovò rifugio a Firenze, dove non mancò di impegnarsi in opere di carità negli ospedali. Si fece cavaliere dell'ordine militare di San Giovanni di Gerusalemme, oggi noto come Ordine di Malta. Eletto Gran Priore di Roma, fece poi ritorno a Firenze dove diresse la Commenda di San Giacomo in Corbolino, una piccola chiesetta che ancora oggi si affaccia su via Faenza, interamente dedito alle opere di carità e all'assistenza degli infermi. Nel capoluogo
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Santo del giorno 4 ottobre: San Petronio di Bologna vescovo |
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Lunedì 04 Ottobre 2021 00:00 |
Petronio fu l'ottavo Vescovo di Bologna, e visse sulla metà del V secolo. Un secolo dolente, nella storia d'Italia, per rovine, lutti e sconvolgimenti creati dalle invasioni barbariche. Proprio in quel tempo, rifulse l'opera provvidenziale e benefica del Santo, come di moltissimi altri Vescovi, che nelle città prive di ogni appoggio e preda di ogni predatore, restarono unica autorità accetta e accettabile, a difesa del bene spirituale e materiale del loro gregge. Anche Petronio, come molti altri Vescovi del tempo, proveniva dalla pubblica amministrazione, funzionario e figlio di funzionario. Si dice che fosse nato in Spagna, da padre romano, e in Spagna fu anch'egli Prefetto del pretorio, prima di venire in Italia, dove il Papa Celestino I lo convinse ad accettare, verso il 430, la Cattedra bolognese. Bologna era allora diocesi suffraganea di Milano, e perciò i Vescovi milanesi vi si fermavano spesso. Uno fu il grande Sant'Ambrogio, che vi consacrò diverse chiese, tra le quali quella dei Martiri Vitale e Agricola. Accanto a questa, il Vescovo Petronio
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Santo del giorno 3 ottobre: Santa Candida di Roma martire |
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Domenica 03 Ottobre 2021 00:00 |
Candida è ricordata dal Martirologio Geronimiano il 3 ottobre e poi ancora il 1° e il 2 dicembre, in relazione col martire Pimenio. Il suo vero dies natalis deve considerarsi il 3 ottobre, data in cui è anche commemorata nel Martirologio Romano. Ivi è presentata come «Candido», per un errore dovuto a Usuardo, il quale ebbe evidentemente sott'occhio un esemplare corrotto del Geronimiano. L'itinerario
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Santo del giorno 2 ottobre: San Teofilo di Bulgaria monaco |
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Sabato 02 Ottobre 2021 00:00 |
Il nome di Teofilo significa "Amico di Dio". Quello di oggi è un monaco, non soltanto amico di Dio, ma anche amico dell'arte. S'intende dell'arte sacra, che fu messa in pericolo, a Costantinopoli, nell'VIII secolo, a causa del decreto di Leone III l'Isaurico ai cosiddetti "Iconoclasti" che potrebbero esser chiamati "spezza immagini". La preoccupazione che l'arte cristiana potesse dar luogo a una nuova idolatria, aveva più volte spinto alcuni Vescovi a frenare la tendenza devozionale verso le immagini sacre. Ma il Papa Gregorio Magno, con un sua opportuna lettera, aveva già messo in guardia dall'eccesso di zelo da parte di coloro che per evitare la ricaduta nell'idolatria avevano addirittura bandito le immagini dalle chiese. Egli, con paterna sollecitudine, vedeva nell'Arte sacra un mezzo per istruire e per edificare il popolo cristiano non in condizione di possedere o di leggere libri. Ma alla Corte di Costantinopoli,
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Santo del giorno 1° ottobre: Beato Antonio Rewera sacerdote martire |
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Venerdì 01 Ottobre 2021 00:00 |
Anton Rewera nacque a Samborzec, nei pressi di Swiętokrzyskie in Polonia, il 6 gennaio 1869. Divenne sacerdote della diocesi di Sandomierz e insegnante di teologia nel seminario diocesano. Fondò inoltre una congregazione religiosa, le suore Figlie di San Francesco Serafico. Arrestato dalla Gestapo il 16 marzo 1942 e deportato in Baviera nel famigerato lager di Dachau, vi morì in seguito alle torture subite il 1° ottobre di quello stesso anno. L’unica sua colpa consisteva nell’aver dato testimonianza della sua fede in Cristo. Papa Giovanni Paolo II il 13 giugno 1999 elevò agli onori degli altari ben 108 vittime della medesima persecuzione nazista, tra le quali il Beato Antonio Rewera, che viene dunque ora commemorato dal Martyrologium Romanum nell’anniversario del martirio.
estratto da: http://www.santiebeati.it
da Centro Cultura Popolare
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