"giustiziagiusta": con il processo breve lo Stato rinuncia al suo primo compito, fare giustizia |
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Martedì 12 Gennaio 2010 12:59 |
Dalla associazione di cittadinanza attiva "giustiziagiusta" riceviamo la seguente segnalazione: "Circolano con insistenza le voci della imminente riforma della giustizia con l'introduzione del cosiddetto "processo breve" che prevede l'estinzione dei giudizi se l'iter processuale non viene concluso entro un certo periodo di tempo. Così, però, lo Stato non accelera il corso della giustizia, ma l'interrompe a tempo determinato. Così lo Stato rinuncia al suo primo compito, che è quello di "fare" giustizia,
mentre la negherebbe alle vittime. Già il Consiglio superiore della magistratura si è espresso in proposito, valutando la norma che si vorrebbe introdurre come "incostituzionale". Il processo breve "rischia di mettere in ginocchio la gia' disastrata macchina della giustizia - ha dichiarato il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Luca Palamara - Con il processo breve non si da' giustizia alle vittime del reato", mentre si rischia di "dare impunita' a chi ha commesso fatti delittuosi". Il rappresentante del sindacato dei magistrati auspica "una riforma seria per una giustizia credibile agli occhi dei cittadini". Concordiamo con la sua valutazione, pur segnalando che sia il mantenimento delle norme attuali, quanto la loro riforma, a ben poco servirebbero se certe contraddizioni processuali non venissero abbandonate dagli operatori di giustizia quali sono i magistrati, sulla cui imparzialità a volte l'opinione pubblica nutre più di un dubbio". |