Italia: “giustiziagiusta” sull’arresto del consigliere regionale calabrese del PRI Antonio Rappoccio |
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Martedì 28 Agosto 2012 16:18 |
Dalla associazione di cittadinanza attiva "giustiziagiusta" riceviamo la seguente comunicazione: "Apprendiamo dalla stampa nazionale la notizia che "Antonio Rappoccio consigliere regionale di maggioranza di destra del "Gruppo insieme per la Calabria - Scopelliti Presidente", in quota PRI, é stato arrestato dalla Guardia di Finanza di Reggio Calabria dopo una serie di perquisizioni a carico anche di altre 5 persone, tutte vicine al consigliere regionale arrestato. A Rappoccio vengono contestati i reati di associazione per delinquere, corruzione
elettorale aggravata, truffa e peculato per aver ideato e promosso un meccanismo fraudolento per essere eletto in Consiglio regionale del 2010. Visto che il sistema aveva funzionato bene per la sua elezione in Regione, Rappoccio avrebbe usato lo stesso metodo anche nel 2011 per cercare di far eleggere in Consiglio comunale Elisa Campolo, ma questa volta il colpo non è riuscito. I progetti del consigliere prevedevano lo stesso metodo anche per le prossime elezioni politiche, ma le Fiamme Gialle lo hanno stoppato in tempo. Il politico, in concorso con altri, con la costituzione della società "Sud Energia" e l'invio di lettere con le quali si comunicava falsamente l'imminente assunzione a tempo indeterminato, avrebbe indotto in errore un gran numero di elettori cui veniva promesso un posto di lavoro. L'accusa di truffa deriva dall'aver indotto circa 850 persone a iscriversi, versando 15 euro, alla cooperativa Alicante e a partecipare, dietro il pagamento di 20 euro, a un concorso "superando il quale - era la falsa promessa - avrebbero avuto concrete possibilità di lavoro". A Rappoccio viene contestato anche il reato di peculato, perché le telefonate effettuate per contattare coloro cui veniva prospettato un posto di lavoro sono state effettuate dagli apparecchi telefonici del palazzo comunale di Reggio Calabria, presso la sede del gruppo del Partito Repubblicano Italiano. In un'altra inchiesta, avviata dalla Procura della Repubblica, lo stesso Rappoccio era stato rinviato a giudizio insieme ad altre 17 persone per il reato di corruzione elettorale semplice". Non cessa, quindi, la sequela di casi di malaffare da parte di politici di ogni colore, ma tutti senza ritegno nel fare promesse false".
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