Dalla associazione di cittadinanza attiva "giustiziagiusta" riceviamo la seguente comunicazione: "Apprendiamo dalla stampa regionale che l’auto blu di un giudice anconetano era stata multata in divieto di sosta davanti alla Prefettura, ma il magistrato interessato ne ha contestato il verbale di contravvenzione e denunciato per falso in atto d’ufficio l’allora comandante della Polizia municipale Guido Paolini e i due agenti verbalizzanti. L’auto di servizio era stata parcheggiata in prossimità della Prefettura in divieto di sosta, così i vigili urbani di Ancona sono arrivati sul posto e, accertata l’infrazione, hanno stilato il verbale: ma a bordo del veicolo o nelle immediate vicinanze non c’era nessuno e così non è stato possibile contestare subito la contravvenzione. Il magistrato ribatte che invece l’autista era rimasto a poca distanza dall’auto e quindi avrebbe potuto rimuovere il veicolo se questo fosse stato di intralcio alla circolazione. Con questa motivazione il giudice anconetano ha impugnato la sanzione e ha denunciato gli agenti per falso in atto di ufficio. L’autista dell’auto blu avrebbe prima ammesso di essere uscito dal veicolo mentre era in attesa del magistrato, impegnato in attività istituzionale, poi però, di nuovo interpellato, avrebbe spiegato di essere comunque rimasto nelle vicinanze del mezzo”.