Dalla associazione di cittadinanza attiva "giustiziagiusta" riceviamo la seguente segnalazione: "Dalla stampa nazionale apprendiamo la notizia secondo cui un poliziotto di 41 anni, O.P. in servizio ad Ancona, è stato arrestato dai carabinieri del reparto operativo di Teramo per spaccio di cocaina nei locali notturni. Insieme a lui sono stati bloccati anche la convivente D.A., incensurata, e il trentenne zingaro C.S. di Giulianova. Sembra che il poliziotto, una volta rifornitosi di cocaina dal complice abruzzese, provvedesse a tagliare lo stupefacente, per cederla poi ad acquirenti del territorio teramano, alcuni dei quali si sarebbero indebitati. A destare i sospetti sul

poliziotto è stato il tenore di vita, superiore a quelle che si presumevano essere le sue possibilità. Il poliziotto è stato subito sospeso dal servizio. Ben magra soddisfazione di fronte a un reato così odioso come lo spaccio di stupefacenti proprio da parte di un tutore dell’ordine che tradisce il suo dovere. A parte l’amara costatazione del marcio che coinvolge anche quei settori che avrebbero dovuto essere immuni da simili nefandezze, ci si domanda anche come mai la stampa, che non lesina certo le generalità di altri arrestati o solo indagati comuni, nei casi in cui risultano implicati agenti delle forze dell’ordine non pubblichi mai le foto e si limiti a indicare le sole iniziali, per una sorta di incomprensibile “copertura” mediatica che lede il diritto dei cittadini alla piena informazione. Vorremmo vedere in faccia e sapere come si chiamano questi delinquenti che rovinano i giovani con il più orribile flagello di oggi: la droga”.