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Home Comunità giustiziagiusta Alcamo (TP): “giustiziagiusta” sul senatore PD Nino Papania rinviato a giudizio per voto di scambio
Alcamo (TP): “giustiziagiusta” sul senatore PD Nino Papania rinviato a giudizio per voto di scambio PDF Stampa E-mail
Sabato 03 Maggio 2014 16:33

giustiziagiusta sul senatore PD Nino Papania rinviato a giudizio per voto di scambioDalla associazione di cittadinanza attiva "giustiziagiusta" riceviamo la seguente comunicazione: “Apprendiamo dalla stampa nazionale che il Tribunale di Trapani ha rinviato a giudizio otto imputati di voto di scambio nelle elezioni amministrative del 2012 e in cui è coinvolto anche il senatore del PD Nino Papania. Oltre a lui, sono stati rinviati a giudizio anche due suoi stretti collaboratori, Massimiliano Ciccia e Filippo Di Gaetano, nonché una serie di persone che avrebbero avuto il compito di “comprare” i voti. A loro volta questi “galoppini” elettorali avrebbero dovuto essere contraccambiati da assunzioni presso la società di raccolta rifiuti Aimeri, grazie ai buoni uffici del parlamentare. La tariffa offerta sarebbe stata di 50 euro per ogni voto. La compravendita si sarebbe sviluppata in occasione del ballottaggio che vide l’attuale sindaco PD Sebastiano Bonventre, vicinissimo al senatore Papania, eletto per uno scarto di voti molto modesto sul suo concorrente, Niclo Solina, proposto da una lista civica. Il procedimento,però, potrebbe ancora di più far parlare di sè perché il pubblico ministero, oltre a stabilire ampia pubblicità alla citazione di decreto in giudizio attraverso l’albo pretorio del Comune di Alcamo e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale e sui giornali, ha anche sancito, estende a ognuno dei 36 mila elettori, quale parte lesa, il diritto a costituirsi parte civile per il voto “inquinato” e ad aver diritto ad accedere agli atti, alle trascrizioni delle intercettazioni, ad ascoltare le voci registrate, e estrarre copia di ogni cosa. In totale sono 36 mila, tutti i cittadini di Alcamo aventi diritto al voto in occasione delle elezioni amministrative del 2012. Tutti questi hanno avuto riconosciuto il diritto a costituirsi parte civile. Tutti danneggiati dall’esito del voto perché secondo la magistratura è risultato “inquinato”.

da giustiziagiusta

 

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