Roma: “giustiziagiusta” sul responsabile Estero PD Eugenio Marino che non rendiconta le spese elettorali |
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Lunedì 15 Settembre 2014 16:17 |
Dalla associazione di cittadinanza attiva "giustiziagiusta" riceviamo la seguente comunicazione: “Apprendiamo dalla stampa nazionale che i componenti della circoscrizione Estero dell’Assemblea nazionale del Partito Democratico, con una nota formale indirizzata al segretario Matteo Renzi, al vice Lorenzo Guerini, al tesoriere Francesco Bonifazi e alla Commissione di garanzia, chiedono “trasparenza totale sulle risorse finanziarie e sul loro utilizzo all’interno del PD”. E denunciano la violazione delle norme statutarie del partito per la mancata rendicontazione e conseguente pubblicazione on line delle spese sostenute dal PD per le ultime campagne elettorali della circoscrizione Estero fra i connazionali residenti Oltreconfine, che elegge dodici deputati e sei senatori. La nota chiede ai vertici democratici di fare chiarezza su come sono state utilizzate le risorse destinate all'attività politica Oltreconfine, perché nessuno sa quali candidati hanno potuto beneficiare delle
risorse, né tantomeno come siano stati spesi i soldi. Alle elezioni politiche del 2013, mentre in patria l’allora segretario nazionale del PD Pier Luigi Bersani non riusciva “a smacchiare il Giaguaro”, Oltreconfine il PD vinceva alla grande, facendo eleggere quattro senatori e cinque deputati a fronte di una spesa di 100mila euro. Ma quelle spese non sono mai state rendicontate, così come tutte le altre uscite a partire dal 2010 che, secondo il documento, ammontano a oltre 400mila euro. Così la nota, firmata trasversalmente dai membri delle tre correnti che si diedero battaglia alle Primarie 2013 (Civati, Cuperlo e Renzi), chiede formalmente di fare chiarezza nella gestione delle risorse che “appare contraddittoria rispetto allo statuto del Pd e gestita in forma discrezionale”. In un travagliato periodo della storia nazionale in cui il mondo della politica è percosso da un generalizzato clima di sfiducia e di riprovazione per i troppi casi di mala gestione dei finanziamenti, i firmatari del documento chiedono chiarezza. Sintomo che il malessere generalizzato sale ormai anche all’interno del partito che un tempo si proclamava immune dal malaffare e che invece ogni giorno di più scopre il marcio che alligna anche in casa propria, come troppi casi di corruzioni e coinvolgimenti di propri rappresentanti in inchieste della magistratura ne vengono coinvolti, come i clamorosi casi dell’Emilia Romagna dimostrano. Occorre quindi correre ai ripari. Da qui la richiesta. Sul banco degli imputati la gestione dell’ex responsabile nazionale PD “Italiani nel mondo” Eugenio Marino che, secondo i firmatari della nota, continua a non voler spiegare come siano stati impiegati quei fondi. “Ora dovrà essere la Commissione di garanzia a spiegarci perché in questi anni non è stato rispettato lo Statuto per quanto riguarda la trasparenza e la correttezza della gestione finanziaria”, ha attaccato Roberto Parrillo, primo firmatario della nota, che sottolinea come in questi ultimi cinque anni non siano mai state presentate le rendicontazioni né sia mai stato costituito il Comitato di tesoreria come invece prevede il regolamento interno del partito”.
da giustiziagiusta |