Campobasso: “giustiziagiusta” sull’ex presidente regionale PDL Michele Iorio indagato per corruzione e concussione |
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Sabato 04 Ottobre 2014 16:09 |
Dalla associazione di cittadinanza attiva "giustiziagiusta" riceviamo la seguente comunicazione: “Apprendiamo dalla stampa nazionale che la Procura della Repubblica ha emesso l’avviso di chiusura delle indagini che riguardano l’ex presidente della Regione Molise, Michele Iorio del PDL, e numerosi altri indagati. Al centro delle indagini diverse vicende che hanno al centro l'ex presidente della Regione: dal sostegno a mezzi di informazione alla gestione della Protezione Civile passando per
l’Asrem, l’azienda sanitaria regionale. Favori ad amici, un concorso con vincitori già stabiliti, stretti legami tra politica e informazione. Sono diversi gli episodi emersi all’interno della maxi inchiesta, le cui indagini andavano avanti da un paio di anni. Tra i 28 indagati figurano politici, imprenditori, giornalisti, editori e funzionari pubblici. Coinvolte anche due società, tra cui il giornale Gazzetta del Molise dell’editore Ignazio Annunziata. Secondo la Procura, Annunziata e Iorio hanno portato avanti lo stesso “disegno criminoso”, con il governatore che “compiva atti contrari ai doveri del suo ufficio, effettuando erogazioni economiche regionali al giornale. Decine di migliaia di euro per pubblicità e redazionali“, con l’editore che chiedeva denaro per evitare articoli denigratori. Poi altre indagini riguardano il concorso per più di duecento assunzioni alla Protezione Civile molisana. “Ci sono stati predesignati vincitori, peraltro accomunati a Iorio dalla stessa militanza politica – scrive la Procura - Garantirono propaganda politica per le elezioni del 2013. Nell’inchiesta infine anche atti compiuti dai vertici dell’Asrem, Molise Acque e di Telemolise. L’accusa è che in cambio di una linea editoriale favorevole l’ex governatore abbia favorito l’emittente “nell’elargizione di contributi”. Tra le ipotesi della Procura ci sono anche corruzione, concussione, abuso d’ufficio, peculato, falsità materiale e ideologica, estorsione, violenza privata e ricettazione. Le persone coinvolte ora hanno venti giorni per presentare memorie difensive o per chiedere di essere sentite. Chiusa questa fase, sarà valutata la presentazione delle richieste di rinvio a giudizio”.
da giustiziagiusta |