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Home Comunità giustiziagiusta Viterbo: “giustiziagiusta” sull’ex magistrato Antonio Ingroia di RC indagato per calunnia
Viterbo: “giustiziagiusta” sull’ex magistrato Antonio Ingroia di RC indagato per calunnia PDF Stampa E-mail
Martedì 25 Novembre 2014 16:15

Viterbo giustiziagiusta sull ex magistrato Antonio Ingroia di RC indagato per calunniaDalla associazione di cittadinanza attiva "giustiziagiusta" riceviamo la seguente comunicazione: "Apprendiamo dalla stampa nazionale la notizia che un avviso di garanzia è stato recapitato all’ex magistrato Antonio Ingroia, ex procuratore aggiunto di Palermo datosi alla politica con Rivoluzione Civile, per notificargli l’iscrizione nel registro degli indagati della Procura di Viterbo per calunnia. Al vaglio degli inquirenti laziali ci sono alcune dichiarazioni rilasciate dallo stesso Ingroia, che aveva accusato gli investigatori viterbesi di avere condotto una indagine piena di “inerzie e coperture”, con il solo obbiettivo di “depistare” una inchiesta sul caso del medico urologo Manca, morto per droga. Il prossimo 1 dicembre sarà interrogato dal pubblico ministero, ma Ingroia rincara la dose: “Un avviso di garanzia così - ha detto l’ex pm – lo può fare solo un analfabeta del diritto o chi è in malafede. Prima il pm, che dovrebbe essere laureato, ma da quello che scrive non sembrerebbe, ha chiesto l’esclusione dei familiari dal processo, poi è arrivata la novità. La procura di Viterbo ha trovato il colpevole del caso Manca: il sottoscritto”. Nei mesi precedenti la morte, Manca si sarebbe recato a Marsiglia, proprio nello stesso periodo in cui Provenzano era in cura in una clinica della stessa città per operarsi di tumore alla prostrata: secondo la ricostruzione della famiglia sarebbe stato Manca ad assistere l’operazione del boss corleonese, e per questo motivo sarebbe stato poi assassinato. L’indagine della procura di Viterbo però escludeva la presenza di Manca a Marsiglia tra l’estate e l’autunno del 2003 con un’informativa della squadra mobile di Viterbo e alla sbarra in questo momento c’è soltanto Monica Mileti, accusata di avere venduto la droga all’urologo. Ma Ingroia insiste: “La procura di Viterbo diffama continuamente Manca bollandolo come un tossicodipendente: in realtà la sua morte è collegata alla latitanza di Bernardo Provenzano, e quindi alla Trattativa Stato-mafia. Chiederò alla procura di Palermo di aprire un fascicolo”.

da giustiziagiusta

 

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