Roma: “giustiziagiusta” sulle dimissione chieste al sindaco PD Marino per lo scandalo “mafia capitale” |
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Venerdì 05 Dicembre 2014 16:34 |
Dalla associazione di cittadinanza attiva "giustiziagiusta" riceviamo la seguente comunicazione: "Apprendiamo dalla stampa nazionale la notizia che dopo la divulgazione dei terribili fatti giudiziari legati all’inchiesta romana su “mafia capitale” lo stesso presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi ha dovuto dichiarare: "Quello che emerge dalle indagini in queste ore fa letteralmente schifo. Un sistema di potere corrotto, denari ai politici e non solo. Vale
come sempre la presunzione di innocenza per tutti. Ma vale anche l'auspicio che si faccia presto a fare i processi. Perchè abbiamo il diritto di sapere chi ha rubato". E ancora: "Mi spiace che qualcuno tenti di far passare il messaggio che sono tutti uguali. Per me no: in Italia ci sono migliaia di persone per bene che ci rendono orgogliosi di essere italiani. Lottare contro la corruzione è una priorità del mio Governo". Vedremo. Intanto però si è tenuto un Consiglio comunale infuocato a Roma a causa della protesta del Movimento cinque stelle, Lega e militanti del centrodestra che hanno chiesto le dimissioni del sindaco Ignazio Marino. E nella bagarre tra i contestatori si è arrivati al contatto fisico con calci, schiaffi e pugni, con lanci di monetine contro il sindaco Marino, momenti di tensione e grida durante la protesta. E in tutto questo trambusto, nella notte i ladri sono entrati negli uffici del Servizio Giardini del Comune di Roma e della Protezione Civile, dove sarebbe stato rubato un computer (guarda caso). Nell'inchiesta Mafia Capitale una parte importante del giro di affari della "cupola" era proprio sulla cura del verde cittadino. Tra gli arrestati anche Claudio Turella, responsabile del servizio programmazione e gestione verde pubblico. Il furto dei pc sarebbe stato facilitato dal fatto che sarebbe 'fuori uso' da qualche giorno il servizio di videosorveglianza degli edifici. Nessuna telecamera avrebbe perciò ripreso i due ladri che si sono introdotti, intorno alle 3 di notte, entrando dal cancello principale (ma no!). Sulla vicenda indagano i carabinieri della compagnia piazza Dante. Intento nuovi interrogatori si susseguono in carcere nell'ambito dell'inchiesta Mondo di Mezzo, che ha portato alla luce un'organizzazione criminale che gli inquirenti hanno definito “Mafia Capitale”, un sistema corruttivo che facendo leva sull'intimidazione riusciva a ottenere appalti e finanziamenti pubblici e dietro ai lavori di ampliamento del campo nomadi di Castel Romano. Secondo quanto scrive il giudice per le indagini preliminari nell'ordinanza "Agostino Gaglianone", uno dei 37 arrestati, "è risultato di fatto sovrintendere" ai lavori di ampliamento del campo nomadi di Castel Romano, commissionati tra il 2012 e il 2013, "sotto la continua ingerenza di Massimo Carminati e interfacciandosi con la committenza, nella persona di Salvatore Buzzi". Spuntano nomi eccellenti nelle carte dell'inchiesta "Mafia Capitale" sul sodalizio criminale che, secondo i pubblici ministeri, agiva per spartirsi gli appalti a Roma. E sono quelli, tra gli altri, di Teo Mammucari, Daniele De Rossi e Gigi D'Alessio. Secondo gli investigatori, tutti e tre avrebbero avuto rapporti con Giovanni De Carlo, uno degli uomini di spicco dell'associazione per delinquere nel mirino delle indagini, che hanno portato nei giorni scorsi all'arresto di 37 persone e all'iscrizione nel registro degli indagati dell'ex sindaco Gianni Alemanno”.
da giustiziagiusta |