Dalla associazione di cittadinanza attiva "giustiziagiusta" riceviamo la seguente comunicazione: "Apprendiamo dalla stampa nazionale la notizia che il clamore montante a seguito dell’inchiesta della magistratura romana sulla “mafia capitale” riserva ogni giorno una sorpresa. Alle tante richieste di scioglimento del Consiglio Comunale capitolino per infiltrazione mafiosa, sollecitato dal Movimento Cinque Stelle, ma anche dalla Lega Nord e da Forza Italia, si è aggiunto il commissariamento della dirigenza del PD romano da parte del segretario nazionale Matteo Renzi. Anche il Prefetto di Roma sta valutando la situazione e prospetta tre possibili soluzioni: «Per Roma potrebbero esserci tre ipotesi, dopo la valutazione delle carte dell’inchiesta: o un accesso agli atti, o lo scioglimento, o una terza via che prevede di non intervenire essendo in corso l’attività giudiziaria», dice il prefetto Pecoraro, facendo capire la delicatezza della situazione, sulla quale dovrà poi riferire al ministro dell’Interno Angelino Alfano per le determinazioni eventuali. A chi gli chiedeva un commento sulle possibilità di intervento sul Comune al vaglio del prefetto , il sindaco PD Marino ha risposto: "Il prefetto fa il prefetto, il sindaco fa il sindaco". "Il Comune è sano, la stragrande maggioranza dei dipendenti sono persone perbene come anche la mia giunta. In questo momento non credo ci sia il pericolo di infiltrazione mafiosa nell'amministrazione”. E a chi gli chiedeva se avesse intenzione di dimettersi, risponde: "Dimettermi? Non ci penso proprio. Ma secondo voi ho affrontato un anno e mezzo di cambiamenti così radicali per poi dire 'ho scherzato adesso vado alla spiaggia'?". Ma intanto compaiono indiscrezioni sul più che collaudato sistema di corruttela che controllava Roma ora e fin dai tempi dell’amministrazione di destra guidata da Alemanno. Si attendono ulteriori sviluppi delle indagini”.

da giustiziagiusta