Massa Carrara: “giustiziagiusta” sull’inchiesta sul presidente regionale PD Enrico Rossi per il buco dell’Asl |
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Martedì 06 Gennaio 2015 15:11 |
Dalla associazione di cittadinanza attiva "giustiziagiusta" riceviamo la seguente comunicazione: "Apprendiamo dalla stampa nazionale la notizia che il giudice ha emesso sentenza di assoluzione in rito abbreviato per Vito Antonio Delvino, ex direttore generale dell’Asl di Massa Carrara, accusato di falso in atto pubblico per un buco da circa 240 milioni di euro, provocato da una gestione “allegra”
dell’azienda sanitaria. Nel 2010 fu l’attuale presidente PD della Regione Toscana, Enrico Rossi, già assessore regionale alla sanità dal 2000 al 2009, che denunciava un buco di bilancio stimato inizialmente in circa 60 milioni di euro. Le successive indagini della Guardia di Finanza appurarono un dissesto finanziario molto più pesante, fino oltre 240 milioni di euro, maturato in più anni di gestione, dal 2005 al 2009. Un crac che ha gettato il sistema sanitario locale nel baratro, con tanto di lavori di ristrutturazione bloccati, difficoltà a pagare gli stipendi, servizi ai cittadini tagliati. Nel 2012 sono arrivati gli arresti dei primi tre indagati: Ermanno Giannetti, ex amministratore amministrativo dell’Asl (dal 2006 al 2010) e due ex direttori generali, Alessandro Scarafuggi (dal 2002 al 2007) e Antonio Delvino (2007-2010). Il primo per aver emesso falsi mandati di pagamento per oltre 1 milione di euro a favore di creditori dell’Asl 1 per poi intascare lui stesso i soldi. Inoltre avrebbe acquistato rolex, auto di lusso e cani di razza, tipo levrieri. Ha ammesso i fatti ed è stato condannato in rito abbreviato a 5 anni e 6 mesi. Delvino e Scarafuggi invece sono stati assolti con formula piena per non aver commesso il fatto. Ma nel frattempo, nel 2012, è finito nel registro degli indagati il governatore PD Rossi, insieme a arla Donati direttore del settore sanitario dell’Asl di Massa e Niccolò Persiani consulente Asl per la gestione dei nuovi bilanci. A tirare in ballo il governatore era stato Giannetti, che ha detto agli inquirenti di aver subito pressioni dal presidente della Regione, quando era ancora assessore alla Sanità, per ridurre la spesa allo scopo di occultare il disavanzo dei conti dell’azienda sanitaria. Per questo motivo Rossi è ora finito nel registro degli indagati per falso ideologico. Secondo il giudice per l’udienza preliminare, infatti, i vertici della Regione non solo erano a conoscenza dei bilanci “strani” dell’Asl di Massa Carrara, ma avrebbero portato in luce il buco “facendo ricadere la responsabilità su singoli personaggi” per non incorrere nel rischio di sanzioni. E a dimostrarlo sarebbero tre intercettazioni del 2012 tra Rossi e, rispettivamente, Daniela Scaramuccia, assessore alla Sanità dal 2010 al 2012 e Edoardo Michele Dajno, direttore generale. La Procura ha seguito anche un altro filone: un concorso per l’assunzione di un dipendente amministrativo bandito dalla Asl che si è concluso con l’assunzione di 52 persone. Fu lo stesso direttore generale a portare le carte ai pm che poi hanno chiesto l’archiviazione. Ma il caso politico resta: “Tra gli assunti c’erano decine di parenti di amministratori, dirigenti del centrosinistra, delle Asl, familiari di sindacalisti e giornalisti. Ci sono, ad esempio, la figlia del sindaco di Carrara, Angelo Zubbani (socialista), poi la figlia di Loris Rossetti, ex sindaco di Fivizzano e oggi consigliere regionale PD”. Zubbani ha replicato: “Mia figlia si è laureata a 24 anni in scienze della formazione, è stata impiegata part-time e precaria. Ora ha più di trent’anni. Ha fatto il concorso e, anche per i titoli acquisiti, è risultata tra i primi. Tutto regolare”. Rossetti ha risposto: “A mia figlia mancano sei esami per laurearsi in giurisprudenza ed è arrivata trentacinquesima. I nostri sono figli come quelli degli altri. Mi meraviglio che la gente si meravigli”. Però c’è anche chi si meraviglia che lui si meravigli delle meraviglie altrui. Evidentemente certa politica produce meraviglie”.
da giustiziagiusta |