Torino: “giustiziagiusta” sui cinque dirigenti regionali della sanità rinviati a giudizio per danno erariale |
|
|
|
Mercoledì 14 Gennaio 2015 16:31 |
Dalla associazione di cittadinanza attiva "giustiziagiusta" riceviamo la seguente comunicazione: "Apprendiamo dalla stampa nazionale la notizia che la Corte dei Conti ha rinviato a processo 37 persone (tra cui i cinque dirigenti della Regione Piemonte Ciriaco Ferro, Luigi Robino, Vittorio Demicheli, Ezio Turaglio e Mirko Pia) per un presunto danno erariale di 7,9 milioni di euro. Tra le strutture coinvolte ce ne sono alcune appartenenti a gruppi importanti,
come la casa di cura Villa Ida di Lanzo Torinese della famiglia di Michele Vietti, ex vicepresidente UDC del Consiglio Superiore della Magistratura. La Corte dei Conti contesta ad amministratori di cliniche private e funzionari pubblici di essersi scambiati pazienti per ottenere rimborsi più alti dalla Regione Piemonte e oggi si è tenuta la prima udienza, subito rinviata per unire il procedimento a un altro processo riguardante altre quattro cliniche. Dalle indagini emerge un sistema: i pazienti anziani in rianimazione o in lungodegenza venivano dimessi entro il sessantesimo giorno di ricovero, oltre il quale la struttura avrebbe ricevuto un rimborso dalla Regione ridotto del 40 per cento; questi pazienti venivano poi presi in carico da altre case di cura mentre alla prima ne arrivavano altri ancora. In questo modo il rimborso ottenuto era sempre al 100 per cento. Per il sostituto procuratore: “Le case di cura erano perfettamente a conoscenza dell’illiceità delle dimissioni programmate al sessantesimo giorno”, si legge nell’atto di citazione. La colpa non sarebbe solo dei privati: tra le persone che devono affrontare questo processo ci sono pure i cinque dirigenti regionale ai quali la Procura della Corte dei conti ha chiesto di contribuire al pagamento dei risarcimenti per omesso controllo: “È emerso chiaramente che la Regione, non essendo in grado di fornire ai pazienti anziani un adeguato servizio di assistenza tramite la residenze socio-assistenziali, ha sempre ‘chiuso un occhio’ sul comportamento illecito delle cliniche le quali, a loro volta, hanno sfruttato e sfruttano la situazione per arricchirsi illecitamente a danno dell’erario”, è scritto nel documento. Questa situazione ha contribuito al peggioramento dei conti della sanità piemontese e nel piano di rientro la Giunta regionale ha dovuto tagliare i posti letto per non tagliare i rimborsi truffaldini alle cliniche private”.
da giustiziagiusta |