Monza: “giustiziagiusta” sulla richiesta di condanna a 4 anni al PD Filippo Penati per corruzione |
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Martedì 07 Luglio 2015 15:39 |
Dalla associazione di cittadinanza attiva "giustiziagiusta" riceviamo la seguente comunicazione: "Apprendiamo dalla stampa nazionale la notizia che il Pubblico Ministero del Tribunale di Monza ha chiesto quattro anni di reclusione per il PD Filippo Penati, accusato di corruzione e finanziamento illecito ai partiti, nel processo per il cosiddetto “sistema Sesto”, un complesso puzzle di tangenti che, secondo l’accusa, girava attorno all’ex presidente della
provincia di Milano, ex responsabile della segreteria politica dell’allora segretario nazionale del PD onorevole Pierluigi Bersani ed ex sindaco di Sesto San Giovanni. Penati aveva annunciato che avrebbe rinunciato alla prescrizione: poi però, al momento di formalizzare la sua rinuncia, non si era presentato davanti ai giudici. La pubblica accusa ha chiesto che non vengano concesse a Penati le attenuanti generiche: secondo l’accusa, ha incassato 3,5 milioni di euro all’interno di un “vasto e diffuso sistema di tangenti che prevedeva un fiume di denaro per soddisfare le sue esigenze elettorali e quelle dei DS milanesi”. L’ex responsabile della segreteria di Pierluigi Bersani avrebbe dimostrato “voracità” esercitando un controllo diretto sulle società pubbliche. L’accusa ha quindi ripercorso i vari passaggi del “caso Codelfa, relativo alla terza corsia dell’autostrada”. La società Codelfa del gruppo Gavio, in relazione a quell’appalto, avrebbe ottenuto un profitto illecito di circa 18 milioni di euro e 2 milioni di quella somma sarebbe stata poi girata all’imprenditore Di Caterina che chiedeva a Penati la restituzione dei suoi presunti finanziamenti illeciti. Un rapido passaggio della sua requisitoria, il pm l’ha dedicato alla compravendita delle azioni della Milano-Serravalle da parte della Provincia di Milano. Degne di massima credibilità, per il pm, sono anche le dichiarazioni di Giuseppe Pasini, il quale mise a verbale che “Penati aveva chiesto 20 miliardi di lire per l’affare area Falck, anche se non per sé ma per il partito”. Capitolo quest’ultimo ormai coperto dalla prescrizione. Una confisca di circa 14 milioni di euro è stata invece chiesta per la società Codelfa. Il caso Penati era scoppiato nel 2011: nel frattempo per l’ex responsabile della segreteria di Pierluigi Bersani è finita prescritta l’accusa più grave, cioè la concussione contestata per un presunto giro di tangenti in cambio di concessioni edilizie sulle aree ex Falck e Marelli di Sesto San Giovanni, alle porte di Milano, dove Penati è stato sindaco in passato. Accusa nata proprio dalle dichiarazioni di Pasini. “Non c’è stato consentito di portare le vicende dell’area Falck in questo processo non solo per gli elementi nuovi introdotti dalla legge, ma anche perché l’imputato si è avvalso della prescrizione”, ha spiegato il pm Macchia nella sua requisitoria. “Su questi fatti – ha aggiunto il pm – Penati e le difese si sono opposti ad ogni possibile accertamento della verità”.
da giustiziagiusta |