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Home Comunità giustiziagiusta Vibo Valenzia: “giustiziagiusta” sul presidente provinciale PD Andrea Niglia accusato per mafia
Vibo Valenzia: “giustiziagiusta” sul presidente provinciale PD Andrea Niglia accusato per mafia PDF Stampa E-mail
Mercoledì 20 Aprile 2016 16:43

Vibo Valenzia giustiziagiusta sul presidente provinciale PD Andrea Niglia accusato per mafiaDalla associazione di cittadinanza attiva "giustiziagiusta" riceviamo la seguente comunicazione: "Apprendiamo dalla stampa nazionale che nell’inchiesta “Costa Pulita”, scattata stamattina all’alba quando polizia di Stato, carabinieri e guardia di finanza hanno arrestato 22 persone accusate di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, intestazione fittizia dei beni, detenzione e porto di armi ed esplosivo, c’è anche Andrea Niglia, presidente della Provincia di Vibo Valentia e sindaco di Briatico. Il politico è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo la ricostruzione dei sostituti procuratori della Direzione distrettuale antimafia, Niglia avrebbe posto in essere “condotte riservate e fraudolente tese a salvaguardare l’attività del villaggio Green Garden costituente una delle principali fonti di guadagno della cosca”. Niglia era stato eletto presidente della Provincia di Vibo il 28 settembre 2014 con l’appoggio dei renziani del PD, esponenti di NCD, Forza Italia e Fratelli d’Italia, ma il 20 marzo scorso la Cassazione ha stabilito la sua incandidabilità e quindi la decadenza. Contro questa decisione Niglia aveva annunciato un’azione di sospensiva e revoca dell’atto. Secondo gli inquirenti, la ‘ndrangheta controllava tutta la costa vibonese e in particolare i Comuni di Briatico e Parghelia. Tra gli indagati, anche alcuni politici e professionisti che stamattina hanno subito una perquisizione. Oltre a Niglia, nel mirino dei pubblici ministeri sono finiti l’assessore di Briatico Guglielmo Domenico Marzano, l’ex sindaco Francesco Prestia e il consigliere di maggioranza Sergio Bagnato. A questi vanno aggiunti un direttore di banca (accusato di aver favorito i mafiosi cambiando loro assegni scaduti e concedendo mutui senza garanzie) e alcuni dipendenti della Capitaneria di porto che informavano i boss prima dei controlli amministrativi agli esercizi commerciali e alle società di navigazione di fatto in mano alle cosche”.

da giustiziagiusta

 

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