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Home Comunità giustiziagiusta Brescello: “giustiziagiusta” sul Comune PD di Peppone e don Camillo sciolto per mafia
Brescello: “giustiziagiusta” sul Comune PD di Peppone e don Camillo sciolto per mafia PDF Stampa E-mail
Mercoledì 20 Aprile 2016 16:49

Brescello giustiziagiusta sul Comune PD di Peppone e don Camillo sciolto per mafiaDalla associazione di cittadinanza attiva "giustiziagiusta" riceviamo la seguente comunicazione: "Apprendiamo dalla stampa nazionale che il Comune di Brescello (Reggio Emilia) è stato sciolto dal Consiglio dei ministri per ‘infiltrazioni mafiose’. Il paese di Peppone e Don Camillo è stato amministrato dal 1985 da Ermes (PCI) e poi dal figlio Marcello (prima assessore all'Urbanistica e poi primo cittadino PD) Coffrini, che hanno amministrato Brescello per 30 anni. Ma ora lo scioglimento per infiltrazioni mafiose del loro Comune chiama in causa le loro scelte amministrative, poiché negli anni tanti episodi controversi hanno caratterizzato la cittadina emiliana: i due ex primi cittadini non sono mai stati indagati in inchieste penali, ma da tempo erano finiti al centro di polemiche politiche per i loro giudizi espressi pubblicamente sui fratelli Grande Aracri di Cutro, considerati punto di riferimento della ‘ndrina reggiana sgominata dall’inchiesta Aemilia della Direzione distrettuale antimafia di Bologna. In una intervista del 2003 il sindaco Ermes parla di Grande Aracri, che allora era già stato arrestato, ma ancora non era stato condannato per mafia: “A noi non risulta nulla, qui si è sempre comportato bene, ha fatto anche dei lavori in casa mia e si è visto assegnare dei lavori dal Comune”. Pochi giorni prima della notizia dello scioglimento, era venuto anche a galla che nel lontano 2002 (e sino al 2006) Francesco Grande Aracri e diversi suoi fratelli erano stati difesi davanti al Tar di Catanzaro proprio da Ermes Coffrini. A settembre 2014 scoppia la bufera su Marcello Coffrini (nella foto) che durante una intervista aveva definito Francesco Grande Aracri uno “molto composto, educato, che ha sempre vissuto a basso livello”. Il PD non ne chiede le dimissioni. Solo a gennaio 2016, il Partito Democratico – che non aveva messo in discussione Coffrini neanche al momento in cui il prefetto aveva mandato una commissione d’accesso per valutare lo scioglimento – impone ai consiglieri comunali iscritti di togliere la fiducia al sindaco. Non tutti obbediranno, ma a quel punto Coffrini si dimette. Ora lo scioglimento del Consiglio Comunale”.

da giustiziagiusta

 

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