Trapani: “giustiziagiusta” sulla condanna al senatore PD Antonino Papania per voto di scambio |
|
|
|
Giovedì 21 Aprile 2016 16:21 |
Dalla associazione di cittadinanza attiva "giustiziagiusta" riceviamo la seguente comunicazione: "Apprendiamo dalla stampa nazionale che il giudice per l’udienza preliminare di Trapani ha condannato, con rito abbreviato, l’ex senatore PD Antonino Papania, a otto mesi di carcere per voto di scambio. L’ex senatore del PD, dopo la campagna elettorale del 2012 finita sotto indagine, era stato cancellato dalle liste per le politiche del 2013 dal collegio dei garanti dem perché ritenuto “impresentabile”, ciononostante non è stato sufficiente per esentarlo dall’essere processato con il rito abbreviato: per lui il pubblico ministero aveva chiesto addirittura una condanna a due anni e
quattro mesi. Ma il giudice per l’udienza preliminare ha assolto Papania dall’accusa di associazione a delinquere, riconoscendolo comunque colpevole di voto di scambio in concorso con altre quattro persone, condannate a pene comprese tra i sei e gli otto mesi: per tutti è scattata la sospensione del diritto elettorale e dai pubblici uffici. All’ex senatore del PD sono stati contestati fatti che risalgono alle elezioni amministrative del maggio 2012 ad Alcamo, suo storico feudo elettorale, quando la Procura di Trapani cercava di fare luce su un atto intimidatorio subito dallo stesso Papania: una bomba carta era stata piazzata all’entrata della sua segretario politica. Per la prima volta in vent’anni la sinistra rischiava di perdere una delle sue storiche roccaforti in Sicilia e, secondo l’accusa della Procura, Papania e gli altri si erano messi all’opera. “Questo – ha detto il pubblico ministero durante la requisitoria – è un sodalizio che ha attentato all’ordine pubblico in una delle manifestazioni più importanti della democrazia: il mandato elettorale”. In che modo? “Promettendo alimenti destinati agli indigenti attraverso il banco delle opere di carità, al fine di ottenere il voto elettorale a vantaggio del candidato sindaco Sebastiano Bonventre e delle 5 liste allo stesso collegate”. Tradotto: preferenze in cambio di pacchi di pasta, piccole somme di denaro, persino promesse di posti di lavoro. A beneficiarne sarebbe stato il consigliere Antonio Nicolosi (rinviato a giudizio con il rito ordinario), mentre davanti al giudice è ancora in corso un altro procedimento sul turno di ballottaggio delle stesse elezioni comunali. Alla vigilia del voto l’ex senatore PD avrebbe fatto notare ai suoi: “Siamo sotto di trenta – quaranta voti”. Ironia della sorte, il candidato di Papania vincerà al ballottaggio per appena 39 preferenze. Una vittoria adesso macchiata dalla sentenza del giudice per l’udienza preliminare di Trapani, che ha anche riconosciuto un risarcimento simbolico per le parti lese: un centinaio di cittadini di Alcamo che si sono costituiti parte civile, perché si considerano danneggiati dall’esito delle elezioni”.
da giustiziagiusta |