Napoli: “giustiziagiusta” sul consigliere regionale PD Angelo Brancaccio accusato di corruzione e condannato |
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Martedì 01 Novembre 2016 16:02 |
Dalla associazione di cittadinanza attiva "giustiziagiusta" riceviamo la seguente comunicazione: "Apprendiamo dalla stampa nazionale la notizia che l’ex consigliere regionale PD, già PDS, Angelo Brancaccio, accusato di corruzione e già condannato in primo grado a 4 anni e sei mesi per abuso del cellulare di servizio quando era sindaco di Orta d’Atella, ha iniziato a riempire pagine di verbali di fronte ai pubblici ministeri antimafia di Napoli. E torna ad accusare l'ex senatore DS poi PDS Lorenzo Diana, già icona antimafia e poi indagato nell'inchiesta sulla coop rossa Cpl-Concordia: "Con me alla festa elettorale nel locale degli Zagaria" e racconta ai pubblici ministeri gli affari e le clientele del centrosinistra nella terra dei Casalesi. L’ex senatore Pds è inseguito dal sospetto di essere stato il ‘mediatore’ della spartizione camorristica dei subappalti per la rete del gas tra Casapesenna e Casal di
Principe, e di aver utilizzato la fama di paladino della legalità andando a chiedere posti di lavoro e favori a personaggi in odore di clan dei Casalesi per rimpinguare il proprio potere politico ed elettorale. Brancaccio, sottoposto al divieto di dimora in Campania con imputazioni di corruzione dopo che si sono trovate le tracce dei bonifici estero su estero a suo favore, l’ex consigliere regionale DS-PD aveva scritto in Procura una piccola memoria con un messaggio chiaro: sono pronto a parlare. A vuotare il sacco. A raccontare metodi e clientele del centrosinistra casertano negli anni in cui l’Ulivo governava in Campania e si apprestava a farlo a Roma. Nell’ambito dell’inchiesta sull’ex senatore PD Diana, la Direzione distrettuale antimafia ha depositato i verbali e le memorie di Brancaccio. Che dice di conoscere bene l’ex senatore, avendone condiviso una parte del percorso politico. E sa bene come il PD raccoglieva il consenso in terra di camorra. Brancaccio parla e fa i nomi di alcuni leader del PD casertani e campani. Tira in ballo l’europarlamentare PD Nicola Caputo, indagato per voto di scambio con l’aggravante camorristica per l’appalto di uno svincolo a Villa di Briano, e la segreteria politica dell’allora governatore PD Antonio Bassolino. Offre spunti per un’altra indagine, ancora secretata, sul sindaco PD di Casapesenna Marcello De Rosa, indagato per concorso esterno in associazione camorristica”.
da giustiziagiusta |