Genova: “giustiziagiusta” sulla condanna dell’ex sindaco PD Marta Vincenzi per omicidio, disastro e falso |
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Lunedì 28 Novembre 2016 16:18 |
Dalla associazione di cittadinanza attiva "giustiziagiusta" riceviamo la seguente comunicazione: "Apprendiamo dalla stampa nazionale la notizia che la Corte d’Assise di Genova ha condannato l’ex sindaco PD Marta Vincenzi a cinque anni per la tragedia dell'alluvione nella quale avevano perso la vita sei persone, quattro donne e due bambine, durante l’alluvione di Genova a causa della esondazione del torrente Fereggiano, avvenuta il 4 novembre 2011. Vincenzi è accusata di omicidio colposo plurimo, disastro, falso,
lesioni colpose e di aver fabbricato il verbale truccato che modificava la ricostruzione degli orari di esondazione, alleggerendo le responsabilità dei vertici di Comune e protezione civile. Secondo l’accusa, i politici e i tecnici non chiusero le scuole nonostante fosse stata diramata l’allerta 2 e, la mattina della tragedia, non chiusero con tempestività le strade. Dalle indagini era emerso che “gli uffici comunali di protezione civile avevano ricevuto notizie allarmanti già alle 11 mentre il rio Fereggiano esondò intorno all’una”. In quelle due ore c’era la possibilità di evitare la tragedia con alcuni accorgimenti che “non vennero messi in atto”, aveva scritto il pubblico ministero. I vertici della macchina comunale “non solo non fecero quello che andava fatto” ma, secondo l’accusa, “falsificarono il verbale alterando l’orario dell’esondazione“. Quel documento, secondo gli inquirenti, venne alterato per sostenere la tesi secondo cui quel giorno sulla città si abbatté una “bomba d’acqua” di per sé imprevedibile. Grazie alle testimonianze dei cittadini, alle loro foto e video, gli investigatori hanno scoperto che la verità raccontata dai verbali presentati dagli uffici comunali era ben diversa da quanto veramente accaduto. Vennero così ipotizzate le accuse relative al verbale ‘taroccato’: il falso, appunto, e la calunnia perché gli imputati scrissero nel documento che il volontario di protezione civile risultava presente sul rio a monitorare l’andamento dell’acqua, quando invece non arrivò mai sul posto”.
da giustiziagiusta |