Reggio Calabria: “giustiziagiusta” sull’ex governatore PDL Giuseppe Scopelliti indagato per dolo |
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Martedì 10 Gennaio 2017 16:05 |
Dalla associazione di cittadinanza attiva "giustiziagiusta" riceviamo la seguente comunicazione: "Apprendiamo dalla stampa nazionale la notizia che la Guardia di Finanza ha sequestrato oltre 100mila euro all’ex governatore PDL della Calabria Giuseppe Scopelliti, indagato per mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice. Si tratta di una nuova tegola giudiziaria per il politico di centrodestra condannato poche settimane fa in appello a 5 anni di carcere nel processo sul “caso Fallara”. Pochi giorni prima di quella sentenza, gli uomini della Guardia di Finanza hanno notificato a Scopelliti un altro avviso di garanzia dopo quello ricevuto l’estate scorsa nell’ambito dell’inchiesta “Mamma Santissima”. Un guaio giudiziario che vede ora coinvolta anche la moglie Barbara Varchetta, indagata per riciclaggio dalla Procura di Reggio. La vicenda ha origine da una sentenza della Corte dei Conti che
aveva condannato Scopelliti per l’acquisto dell’ex-Italcitrus, un vecchio stabilimento per la trasformazione di agrumi che il Comune di Reggio, all’epoca in cui ne era sindaco, acquistò nel 2004 dall’imprenditore Emidio Francesco Falcone. Due milioni e mezzo di euro per un capannone abbandonato e pieno di amianto dove Scopelliti voleva realizzare una sede Rai che non fu mai costruita. Dopo aver pagato il proprietario, il Comune non riconvertì mai quei terreni e quel capannone. In primo grado l’ex governatore era stato condannato dalla Corte dei Conti della Calabria, nel 2009, a risarcire il danno con 697.511 euro perché i giudici contabili avevano ritenuto che fosse stato corrisposto “un prezzo largamente superiore” al valore per un bene “inutile rispetto all’interesse pubblico”. In secondo grado nel 2014, invece, la Corte dei Conti sezione centrale aveva ridotto l’entità del risarcimento a 300mila euro. Il 3 luglio 2014, il Comune di Reggio Calabria aveva notificato un atto di precetto a Scopelliti che, però, non ha mai corrisposto alcuna somma all’Ente e per questo il 6 ottobre 2014 è stato emesso atto di pignoramento presso terzi con ingiunzione ad astenersi dal sottrarre le somme depositate presso banche. Neanche a dirlo, è stato proprio quello che ha fatto. Le indagini della Guardia di Finanza hanno accertato infatti che l’ex governatore, a ridosso del pignoramento, aveva richiesto e ottenuto il rimborso di una polizza vita per 15mila euro e il rimborso di titoli per 80mila euro, pur rimettendoci in quanto ha ritirato le polizze prima della loro scadenza naturale. Ma è stata un’operazione che, secondo la Procura, doveva far sembrare che il politico non avesse disponibilità per risarcire il Comune. Nella stessa giornata, invece, Scopelliti tentò di mettere al sicuro quei soldi disponendo un bonifico di 100mila euro in favore della moglie Barbara Varchetta che poche ore dopo investì 80mila euro in una nuova polizza a proprio nome. Da qui, l’accusa di riciclaggio per la moglie che, in caso di processo, rischia una condanna da 4 a 12 anni di carcere”.
da giustiziagiusta |