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Home Comunità giustiziagiusta Terni: “giustiziagiusta” sull’arresto del senatore sindaco PD Leopoldo Di Girolamo per associazione a delinquere
Terni: “giustiziagiusta” sull’arresto del senatore sindaco PD Leopoldo Di Girolamo per associazione a delinquere PDF Stampa E-mail
Martedì 02 Maggio 2017 16:09

Terni giustiziagiusta sull arresto del senatore sindaco PD Leopoldo Di Girolamo per associazione a delinquereDalla associazione di cittadinanza attiva "giustiziagiusta" riceviamo la seguente comunicazione: "Apprendiamo dalla stampa nazionale le notizia che il sindaco del Comune di Terni, l’ex senatore Leopoldo Di Girolamo, e l’assessore ai Lavori pubblici, Stefano Bucari, entrambi del PD, sono stati arrestati e finiti ai domiciliari nell’ambito di un’inchiesta su una serie di appalti a cooperative di tipo B, che si occupano dell’inserimento lavorativo di persone svantaggiate. Agli amministratori di due di esse, Sandro Corsi (Actl) e Carlo Andreucci (Alis), è stato imposto il divieto di esercizio dell’attività d’impresa per un anno. Le accuse mosse ai quattro indagati sono di associazione a delinquere, turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Secondo le risultanze dell’inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica e affidata alla Squadra mobile e al Nucleo tributario della città umbra, avrebbe accertato irregolarità negli appalti per la manutenzione del verde pubblico e nella gestione dei servizi cimiteriali, la gestione dei servizi turistici alla Cascata delle Marmore. Secondo l’accusa, tra il 2011 e il 2016 «la gestione della cosa pubblica è stata improntata all’alterazione delle regole di mercato» in modo da favorire sempre e solo determinate cooperative, frazionando le commesse per eludere le norme comunitarie e del codice degli appalti, richiedendo nei bandi di gara proprio i requisiti già in possesso delle società destinate a vincere, cioè l’esistenza di «una unità operativa sul territorio» e «l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate». In questo modo proroghe e affidamenti diretti, disposti con «motivazioni pretestuose», hanno permesso di «garantire la gestione del contratto al medesimo raggruppamento di cooperative costituite in Ati (Alis, Ultraservizi, Gea e Asso) anche per oltre cinque anni consecutivi»”.

da giustiziagiusta

 

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