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Home Comunità giustiziagiusta Pescia (PT): “giustiziagiusta” sull’arresto del sindaco PD Oreste Giurlani per peculato
Pescia (PT): “giustiziagiusta” sull’arresto del sindaco PD Oreste Giurlani per peculato PDF Stampa E-mail
Giovedì 01 Giugno 2017 16:08

Pescia PT giustiziagiusta sull arresto del sindaco PD Oreste Giurlani per peculatoDalla associazione di cittadinanza attiva "giustiziagiusta" riceviamo la seguente comunicazione: "Apprendiamo dalla stampa nazionale le notizia che il pubblico ministero aveva chiesto l’arresto e il giudice per le indagini preliminari di Firenze ha disposto non solo l’arresto di Oreste Giurlani, sindaco PD di Pescia, ma anche il sequestro di ben 620mila euro per lo scandalo UNCEM (l’Unione dei Comuni Montani): avrenne utilizzato soldi dell’ente per acquisti allegri: cappotti da donna, telefonini cellulari, ipad e rimborsi benzina per 15mila chilometri al mese. Queste alcune spese incontrollate che Procura e Guardia di Finanza di Firenze hanno accertato nella contabilità allegra di Uncem Toscana, ente dei comuni montani, e per cui è accusato di peculato Oreste Giurlani, 53 anni, sindaco del PD a Pescia. «Duole constatare che ciò è stato possibile per l'assenza di un sistema di controlli sulle spese di enti di questo tipo», commenta il procuratore della Repubblica di Firenze, specificando che proprio «non c'è stato controllo della contabilità» in Uncem Toscana, ente adesso in liquidazione ma che Giurlani ha presieduto fino al 2016. Per alcune spese non sono state trovate neppure giustificazioni compatibili con l'attività dell'ente, mentre in certi casi compaiono rimborsi spropositati, o mancano scontrini e fatture. Per l'accusa, tra il 2012 e il 2016 Giurlani si sarebbe indebitamente appropriato di circa mezzo milione euro. Sono stati scoperti perfino acquisti in negozi di articoli sportivi e religiosi, forse per addobbi natalizi. Giurlani aveva dato disposizioni di pagamento in proprio favore per 200.000 euro «senza alcun giustificativo di spesa» e di quei soldi non c'è alcuna traccia. Inoltre «si era autoliquidato rimborsi spesa per 233.000 euro presentando rendiconti autocertificati (taluni neppure firmati), compilando moduli in cui asseriva di aver sostenuto pagamenti di importi spropositati per acquisiti di numerosi cellulari, fruizione di parcheggio e autostrade, acquisti di carburante per percorrenza mensili di 10-11 mila euro con picchi fino al 15.120 km, vitto (fino a 897 euro mensili)». Per il magistrato ci sono pericoli di inquinamento delle prove e, in quanto sindaco di Pescia in carica, di reiterazione del reato. Una condizione, questa seconda, che potrebbe avere presto risvolti politici a livello locale poiché Giurlani, per sperare di vedersi alleggerita la misura, potrebbe decidere di dimettersi. Comunque non c'è solo il peculato. Giurlani è indagato anche per corruzione, filone parallelo dove, ovviamente, non è l'unico indagato. Gli accertamenti riguarderebbero attività a Pescia. Al vaglio ci sono circostanze distinte relative a una casa e a lavori al parco di Pinocchio, a Collodi. E oggi durante le perquisizioni a Giurlani sono stati trovati in casa 15.000 euro. L'inchiesta è nata da un esposto di Giovanni Donzelli (Fratelli d'Italia) alla Corte dei Conti, riguardo al non corretto versamento di contributi Inps ai dipendenti di Uncem. Giurlani (PD), originario di Bologna, ha ricoperto numerosi incarichi pubblici sia nei Comuni sia in ANCI Toscana come vicepresidente con delega alla montagna”.

da giustiziagiusta

 

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