Venezia: “giustiziagiusta” sulla richiesta di condanna del senatore AN Altero Matteoli per corruzione |
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Giovedì 29 Giugno 2017 16:03 |
Dalla associazione di cittadinanza attiva "giustiziagiusta" riceviamo la seguente comunicazione: "Apprendiamo dalla stampa nazionale le notizia che la Procura della Repubblica di Venezia ha presenta il conto per gli otto imputati dell’unico dibattimento pubblico aperto a seguito dello scandalo “Mose” (l’impianto delle paratie mobili per la difesa della città lagunare dall’acqua alta) scoppiato tre anni
fa. Decine di altri imputati hanno finora patteggiato e risarcito i danni, ma otto di loro avevano preferito accettare il verdetto dei giudici. E così, quattordici mesi e mezzo dopo la prima udienza, che risale all’aprile 2016, i pubblici ministeri hanno formulato le richieste di pena per tutti, con pene complessive pari a 27 anni di carcere. Posizione di rilievo per il senatore Altero Matteoli (Alleanza Nazionale, prima, e Popolo delle Libertà, poi) che ha fatto parte di diversi governi Berlusconi: ministro dell’ambiente (1994-95 e 2001-06), nonché delle infrastrutture e trasporti (2008-11). Per il reato di corruzione legato a una dazione di denaro del Consorzio Venezia Nuova, per Matteoli la richiesta è di 6 anni di reclusione. Imponente la richiesta di confisca dei beni che raggiunge il valore di 33 milioni di euro. Per l’ex sindaco PD di Venezia Giorgio Orsoni, avvocato, eletto nel 2010 e dimessosi dopo l’arresto, l’accusa è di finanziamento illecito dei partiti, per aver ricevuto somme di denaro (alcune centinaia di migliaia di euro) a sostegno della sua campagna elettorale. Per lui è stata formulata una richiesta di due anni e tre mesi di reclusione, oltre a un milione di multa. L’ex eurodeputata Lia Sartori, nonché ex presidente del consiglio regionale del Veneto, già socialista, poi passata alla Casa delle Libertà, ugualmente imputata di finanziamento illecito per denaro ricevuto, la richiesta di due anni di reclusione e 500mila euro di multa. Quattro anni di reclusione sono stati chiesti per Maria Giovanna Piva, ex Presidente del Magistrato alle Acque, imputata di corruzione per essere finita a libro-paga del Consorzio Venezia Nuova, l’organismo che avrebbe dovuto controllare. L’architetto Danilo Turato, che ebbe l’incarico di restaurare villa Rodella, l’ex dimora sui Colli Euganei di Giancarlo Galan, ex presidente PDL della Regione Veneto che è stato arrestato, ha già patteggiato ed espiato la pena. Per Turato, imputato di concorso in corruzione in relazione al pagamento delle spese del restauro da parte del sistema del Consorzio, la richiesta è di due anni e sei mesi. Per l’imprenditore Nicola Falconi (corruzione), la richiesta è di tre anni. Ultimo nell’elenco è l’avvocato Corrado Crialese, che deve rispondere di millantato credito: per lui una richiesta di 2 anni e 4 mesi. Nel processo sono parti civili il governo, la Regione Veneto, il Comune di Venezia, la Città Metropolitana di Venezia e, in parte, il Consorzio Venezia Nuova, concessionario del Mose”.
da giustiziagiusta |