Siracusa: “giustiziagiusta” sul sindaco PD Giancarlo Garozzo indagato per falsità ideologica |
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Mercoledì 04 Ottobre 2017 16:04 |
Dalla associazione di cittadinanza attiva "giustiziagiusta" riceviamo la seguente comunicazione: "Apprendiamo dalla stampa nazionale le notizia che la Procura della Repubblica di Siracusa ha chiuso le indagini sulle presunte irregolarità nella presentazione delle liste per le elezioni amministrative del 2013 con l’invio di 15 gli avvisi di conclusione delle indagini per quella che era stata ribattezzata la “Firmopoli renziana”. Tra gli indagati c’è anche il sindaco PD di Siracusa, Giancarlo Garozzo, ed esponente della prima ora della corrente di Matteo Renzi. Il primo cittadino è indagato per
concorso in falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici. “Con più condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, quale candidato a sindaco per le elezioni amministrative di Siracusa, induceva Schiavo Emanuele – consigliere provinciale della provincia regionale di Siracusa – ad attestare contrariamente al vero, che le firme relative ai nominativi di seguito indicati, apposti sugli elenchi dei sottoscrittori relativi alla presentazione di candidato alla carica di sindaco e di lista di candidati alla carica di consigliere comunale relativi alla lista “Rinnoviamo Siracusa adesso“, per le elezioni amministrative del giugno del 2013, fossero state apposte in sua presenza e che le stesse fossero ‘vere ed autentiche’, circostanze non corrispondenti alla realtà, atteso che venivano disconosciute dai soggetti di riferimento”, si legge nell’avviso di conclusione delle indagini firmato dal Procuratore e dal Sostituto. Le indagini degli inquirenti sono state lunghe e approfondite e l’avviso di conclusione delle indagini è stato notificato anche all’ex assessore comunale alle Politiche sociali Liddo Schiavo, all’ex presidente della Provincia Armando Foti, sei tra ex e attuali consiglieri comunali, tre funzionari pubblici, tre ex consiglieri provinciali. Sono tutti accusati a vario titolo di falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici ed uso di atto falso. L’inchiesta era nata dall’esposto di Giuseppe Patti, architetto ambientalista che nel 2013 era stato candidato come capolista di “Cambiamo Siracusa Adesso”, quando mancavano solo cinque giorni alla scadenza dei termini per la presentazione delle liste. “Io ho raccolto firme decine di volte, per elezioni, referendum, ma questi moduli sono strani”, aveva detto Patti dopo avere chiesto l’accesso agli atti della lista PD che lo aveva candidato senza eleggerlo. “Gli elenchi – spiegava – mi sembrano un po’ troppo vergini, troppo poco vissuti. Non c’è una piega, una macchia di caffè, niente assolutamente immacolati. Per questo ho il sospetto che le firme dei sottoscrittori non siano state consegnate in originale”. Gli inquirenti avevano dunque convocato in Procura alcuni dei presunti sottoscrittori che però hanno disconosciuto la propria calligrafia. Secondo la Procura, molte delle firme presentate per sostenere la lista PD sarebbero state fotocopiate e altre totalmente falsificate”.
da giustiziagiusta |