Villa San Giovanni (RC): “giustiziagiusta” sull’arresto del sindaco di centrodestra Rocco La Valle per mafia |
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Giovedì 05 Ottobre 2017 16:12 |
Dalla associazione di cittadinanza attiva "giustiziagiusta" riceviamo la seguente comunicazione: "Apprendiamo dalla stampa nazionale le notizia che è scattata stamattina all’alba l’operazione “Metauros”. Su richiesta del Procuratore Capo di Reggio Calabria e dell’Aggiunto, la Polizia di Stato e i carabinieri hanno eseguito 7 provvedimenti di fermo. In manette sono finiti imprenditori della zona ma anche il boss Gioacchino Piromalli, detto “l’avvocato”. Nell’inchiesta è indagato anche il boss di Siderno Giuseppe Commisso, già detenuto. I provvedimenti di fermo riguardano la gestione del termovalorizzatore che, stando a
quanto accertato dagli inquirenti, è stato costruito e gestito sempre dalla potente famiglia della Piana di Gioia Tauro. “L’indagine ‘Metauros’ – afferma il Procuratore Capo – ha svelato che la ‘ndrangheta controlla sostanzialmente il termovalorizzatore sin dalla costruzione, dalla successiva gestione con l’inserimento di imprese per la manutenzione”. Gli investigatori sono riusciti a ricostruire come, attraverso la sovrafatturazione dei costi, riuscivano a coprire la tangente che spettava alla ‘ndrangheta. Sia quella dei Piromalli che quella dei Commisso di Siderno. I reati contestati dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, che ha eseguito anche un sequestro preventivo delle quote azionarie della IAM, la “Iniziative Ambientali Meridionali Spa” che gestisce da molti anni il depuratore a ridosso del porto di Gioia Tauro, sono di associazione mafiosa, concorso esterno con la ‘ndrangheta, estorsione e intestazione fittizia di beni aggravata dalle modalità mafiose. La squadra mobile e i carabinieri del Comando provinciale e del Noe hanno fermato l’ex sindaco di Villa San Giovanni Rocco La Valle, imprenditore nel settore dei trasporti su gomma, ritenuto il “collettore” delle tangenti e unico interlocutore delle cosche “beneficiarie” del sistema estorsivo sul termovalorizzatore di Gioia Tauro. In manette è finito pure l’avvocato Giuseppe Luppino, ex presidente del consiglio d’amministrazione di Piana Ambiente Spa e consulente esterno dell’ufficio legale del commissario straordinario per l’emergenza rifiuti in Calabria. Secondo gli inquirenti, Luppino era l’uomo politico di riferimento dei Piromalli nell’opera di instradamento verso il termovalorizzatore di Gioia Tauro, attraverso l’impresa dei fratelli Giuseppe, Domenico e Paolo Pisano, anche loro fermati nel blitz di stanotte perché ritenuti le “teste di legno” dei boss Piromalli. Nell’inchiesta è coinvolta anche una poliziotta, compagna di uno degli imprenditori Pisano, oggi in servizio alla questura di Firenze. Nella sua abitazione è stata eseguita una perquisizione. La donna è indagata per aver compiuto un accesso abusivo al sistema informatico del ministero quando era in servizio nella Piana di Gioia Tauro e si è intromessa nella banca dati per dare informazioni al suo compagno”.
da giustiziagiusta |