Roma: “giustiziagiusta” sull’arresto del consigliere comunale Igrazio Cozzoli per corruzione e truffa |
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Venerdì 13 Ottobre 2017 16:14 |
Dalla associazione di cittadinanza attiva "giustiziagiusta" riceviamo la seguente comunicazione: “Apprendiamo dalla stampa nazionale le notizia che otto persone sono state arrestate con l'accusa di far parte di un'associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e alla truffa aggravata per il conseguimento illecito di finanziamenti pubblici. Tra loro anche un'ex consigliere comunale, Ignazio Cozzoli, eletto nelle fila della Lista Marchini poi passato al Gruppo misto, e decaduto nel marzo scorso dopo il riconteggio
delle schede che ha assegnato il seggio al PD e in precedenza dell’UDC. Insieme a Cozzoli, sono finiti ai domiciliari Emanuele Rigante, Massimiliano Portaleone, Filippo Marullo, l'avvocato Francesco Capoccia, Silvia Pronti e il dipendente di Invitalia Luigi Napoli. Arrestato e messo ai domiciliari anche Riccardo Solfanelli, già capo di gabinetto dell'ex vicesindaco della giunta Alemanno, Sveva Belviso. Tutti sono indagati per i reati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di una molteplicità di truffe aggravate per il conseguimento di erogazioni pubbliche, corruzioni per atti contrari ai doveri d'ufficio, rivelazioni ed utilizzazioni di segreti d'ufficio. Il solo Luigi Napoli è anche per il reato di accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico con l'aggravante di rivestire la qualifica di pubblico ufficiale. Dalle intercettazioni allegate alle carte dell'indagine, nonché dalle perquisizioni eseguite presso le abitazioni di residenza e gli uffici degli indagati, risulta che le 8 persone arrestate puntavano ad ottenere illecitamente i finanziamenti della società controllata dal ministero dell'Economia, ed emerge anche come l'organizzazione fosse ben strutturata mentre nulla era lasciato al caso. "Siamo una squadra meravigliosa", afferma al telefono Ignazio Cozzoli, ex consigliere capitolino ritenuto dagli inquirenti capo del gruppo criminale. Dall'altra parte della cornetta Emanuele Rigante, uno degli arrestati, è entusiasta per "il terzo colpo fatto". Da quanto accertato dagli inquirenti gli arrestati puntavano a una torta di cinque milioni di euro di finanziamenti. Avevano già approntato 11 progetti grazie all'aiuto di Luigi Napoli, dipendente Invitalia ora sospeso, che forniva notizie 'sensibili' sui bandi e informazioni su come svolgere i colloqui con l'amministrazione pubblica. Parlando al telefono con Napoli, uno degli arrestati assicura: "Poi faremo 50 e 50"”.
da giustiziagiusta |