Torino: “giustiziagiusta” sull’onorevole PD Piero Fassino indagato per turbativa d’asta |
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Lunedì 08 Gennaio 2018 16:15 |
Dalla associazione di cittadinanza attiva "giustiziagiusta" riceviamo la seguente comunicazione: “Apprendiamo dalla stampa nazionale le notizia che l'ex sindaco di Torino, onorevole PD Piero Fassino, è indagato dalla Procura di Torino nell'inchiesta sul Salone del Libro, che ha portato ad un avviso di garanzia all'assessore regionale alla Cultura Antonella Parigi. Il filone di indagine che riguarda la Parigi è relativo all'affidamento dell'organizzazione
dell'edizione 2015 del Salone e la preparazione del bando di gara del 2016. L’inchiesta della Procura di Torino che ora vede indagato l'ex sindaco del capoluogo piemontese nasce nel 2015. Per i Pubblici Ministeri è stata l'amministrazione dell'esponente del PD a voler mantenere la rassegna nei padiglioni gestiti dalla Lingotto Fiere, società di Gl Events Italia, legata al colosso francese delle esposizioni fieristiche: inimicarsi la multinazionale avrebbe voluto dire mettere a rischio l’economia dell’area e l'ex primo cittadino voleva evitarlo, pur di scendere a patti. Ma il Sostituto Procuratore, nella richiesta di custodia cautelare che nel luglio 2016 ha portato a quattro arresti, parla di “non ancora chiarito a fondo rapporto intercorrente tra la Fondazione e i soci fondatori (il Comune, la Provincia e la Regione) da un lato e la società Gl Events gestore di Lingotto Fiere dall’altro”. Nel dicembre 2011, infatti, la fondazione concedeva a Gl la gestione organizzativa del Salone del libro dal 2012 al 2014 riconoscendo il 20 percento del ricavato di biglietteria, “un’effettiva cessione del ramo d’azienda”, oltretutto fatta senza una gara pubblica, nonostante la Fondazione fosse costituita soprattutto dalle amministrazioni pubbliche. Così è emerso nella prima parte dell’inchiesta che il 12 luglio 2016 ha portato in carcere il segretario generale della Fondazione, Valentino Macri, il direttore commerciale di Lingotto Fiere Roberto Fantino e il direttore generale di Gl Events Italia Regis Faure (una quarta persona, il direttore generale di Bologna Fiere, Giuseppe Bruzzone, era finito ai domiciliari). Da allora l’inchiesta è proseguita seguendo diversi aspetti delle gestione della Fondazione: il filone sui bilanci ha portato nel giugno scorso all’indagine su tredici persone tra ex consiglieri del consiglio di amministrazione, revisori e consulenti. Poi la svolta con l’avviso di garanzia a Fassino e all’assessore regionale alla Cultura, Antonella Parigi: devono rispondere di turbativa d’asta per l’assegnazione diretta dell’edizione 2015 (in concorso con Faure e Fantino) e per il bando 2016-2018 (con Faure, Fantino e Milella). Ma i sospetti che Gl Events Italia potesse contare sui favori dell’amministrazione Fassino emergono anche da un’altra inchiesta, in cui è indagato per turbativa d’asta l’ex assessore all’ambiente della giunta, Enzo Lavolta. È l’indagine sull’organizzazione del Forum internazionale dello sviluppo locale dell’ottobre 2015: la gara, indetta dall’ente Turismo Torino per conto del Comune, era stata vinta da Parcolimpico e, nonostante le decisioni favorevoli del Tar Piemonte, era stata revocata poco dopo. E Turismo Torino aveva deciso di organizzare da sé la rassegna, affidando la gestione di un evento collaterale proprio alla società del Lingotto senza che venisse fatta una gara pubblica”.
da giustiziagiusta |