Trento: “giustiziagiusta” sull’arresto di Angelo Allegretti per corruzione nelle forniture ospedaliere |
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Lunedì 19 Febbraio 2018 16:13 |
Dalla associazione di cittadinanza attiva "giustiziagiusta" riceviamo la seguente comunicazione: “Apprendiamo dalla stampa nazionale le notizia che il Giudice per le Indagini Preliminari di Trento ha firmato sette ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari e due misure cautelari di divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per due ditte appartenenti a una organizzazione con società intestate a prestanome e imprenditori specializzati nella commercializzazione di materiale sanitario che, con la connivenza dei dipendenti dell’Azienda sanitaria, riusciva a gestire e pilotare le forniture di ricambi elettromedicali e di altri materiali. Sono 40 i capi d’imputazione contestati ai sette indagati,
accusati a vario titolo di rivelazione del segreto d’ufficio, turbata libertà degli incanti, frode in pubbliche forniture e corruzione aggravata. L’indagine è stata condotta dai carabinieri del Noe e della Squadra mobile sul gruppo che, secondo gli inquirenti, operava ai danni dell’azienda sanitaria dell’Alto. Le misure cautelari sono state eseguite in Trentino Alto Adige, Lazio, Emilia Romagna e Lombardia, dalle squadre mobili dei comandi provinciali carabinieri di Roma, Bolzano, Mantova, Pordenone e Brescia. Le due società coinvolte sono la Tecno Service con sede in Roma e la Heka con sede a Trapani. Le indagini erano iniziate nel 2016 e, secondo le risultanze, i dipendenti dell’Azienda sanitaria inviavano alle due società di comodo, per il tramite di un imprenditore trentino, le offerte economiche ricevute dalle altre ditte invitate a partecipare alle gare, affinché poi potessero offrire una cifra più bassa rispetto ai concorrenti e aggiudicarsi la commessa. Così le due società, oltre a vincere la gara, il più delle volte nemmeno consegnavano il materiale o lo consegnavano in misura ridotta rispetto a quanto previsto dall’aggiudicazione, massimizzando così i propri profitti a discapito della sanità altoatesina. L’arresto riguarda Angelo Allegretti, 49 anni di Trento ma originario di Foggia, socio di una società di attrezzature medico sanitarie. Il suo compito, secondo quanto risulta dalle indagini, sarebbe stato quello di mantenere i contatti tra i fornitori romani e i tecnici altoatesini grazie anche ai tanti contatti e amicizie nel settore. Assieme a Angelo Allegretti, coinvolti nelle indagini farmacisti, tecnici e imprenditori: Roberto Lepore, 49 anni, responsabile tecnico dell'ospedale di Merano, Andrea Cavallaro, 61 anni, dipendente del servizio di ingegneria medica dell'ospedale di Bolzano, Giorgio Celli, 39 anni dipendente della multinazionale Althea, Enrico Labella di Roma, 42 anni, dirigente di una multinazionale romana socio di fatto di Tecno Servicde Srl, Mauro Ceron, 52 anni di Vialdana imprenditore in orbita Allegretti e infine Luca Antino, 46 anni di Lagundo, dipendente della farmacia dell'ospedale di Merano l'unico a cui non è stato contestato il reato associativo ma di corruzione e turbativa d'asta. Lui, secondo l'accusa, avrebbe scritto una relazione per escludere un'azienda da una gara e avrebbe accettato la proposta di Allegretti di ricevere 15 mila euro all'anno per manovrare altre gare d'appalto. Proprio Angelo Allegretti è stato fermato il 19 febbraio nella stazione ferroviaria di Trento al rientro di un viaggio a Roma, mentre portava con sé 20 mila euro per una tangente destinata a Roberto Lepore per i favori ottenuti. Sarebbero in tutto circa una trentina le gare truccate tra la fine del 2016 e l'inizio del 2018”.
da giustiziagiusta |