Dall’Italia: Verminaio giudiziario |
|
|
|
Mercoledì 26 Agosto 2020 17:46 |
A proposito del verminaio giudiziario che sta scuotendo la magistratura e in cui è implicato il giudice Luca Palamara, il Ministero di Giustizia sta valutando di costituirsi parte civile nell’eventuale processo. Ieri la Procura della Repubblica di Perugia aveva chiesto il rinvio a giudizio per l'ex presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati Luca Palamara e con lui l'imprenditore Centofanti, l’amica del magistrato Adele Attisani e Giancarlo Manfredonia. Nei mesi scorsi le intercettazioni emerse dall'inchiesta avevano travolto il mondo della giustizia italiano, spingendo il Ministro Bonafede a varare la
riforma del Consiglio Superiore della Magistratura. Ora il guardasigilli Alfonso Bonafede ha attivato una serie di verifiche interne al Ministero della Giustizia per accertare se sussistono i margini per costituirsi parte civile nei confronti del giudice Luca Palamara. Qualora gli accertamenti diano esito positivo, il Ministero di via Arenula ha manifestato l’intenzione di procedere senza indugio, dal momento che ritiene il Ministero “persona offesa” nell’eventuale processo a carico del magistrato, che peraltro è stato ora sospeso anche dalle funzioni. L’inchiesta, dopo la pubblicazione di diverse intercettazioni ascoltate nel cellulare di Palamara, ha terremotato il Consiglio Superiore della Magistratura, portando alle dimissioni di diversi consiglieri. Uno degli incontri documentati dagli inquirenti risale al 9 maggio 2019 ed avvenne all’hotel Champagne di Roma, dove si erano ritrovati l’ex Presidente Palamara, cinque altri magistrati e diversi politici, tra cui l’ex ministro PD Luca Lotti e l'ex magistrato e deputato PD Cosimo Ferri, per parlare di nomine ai vertici degli uffici giudiziari, compresa quella a capo della Procura di Roma. La vicenda è ora al centro di un procedimento disciplinare a Palazzo dei Marescialli, aperto a luglio e subito rinviato a dopo l’estate.
da giustiziagiusta |