Dall’Italia: Verminaio giudiziario dallo scandalo Palamara |
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Giovedì 22 Aprile 2021 17:39 |
Il caso del cosiddetto "scandalo Palamara" nella magistratura non smette di regalare nuovi colpi di scena, per cui sempre più spesso gli organi di stampa lo definiscono "verminaio giudiziario". L'ex capo dell'ANM Associazione Nazionale Magistrati, Luca Palamara, durante un interrogatorio nel processo a suo carico a Perugia, ha rivelato un retroscena inquietante e relativo al procedimento disciplinare del CSM, Consiglio Superiore delle Magistratura, ai danni del Pubblico Ministero Woodcock che sarebbe stato messo in atto da Ganassi, incolpato nel 2018 di grave violazione di legge e grave scorretezza nel processo Consip. "Quella
vicenda è emblematica di come vengono gestiti questi procedimenti - ha spiegato Palamara - e soprattutto di come le correnti interferiscano nella vita del Consiglio Superiore". Alla base di tutto ci sarebbero ricatti tra i due magistrati, con presunte intercettazioni di colleghi che pronunciavano frasi tuttaltro che lusinghiere nei confronti degli altri magistrati che li indagavano. Un vero e proprio giro di ricatti, allo scopo di screditarsi a vicenda. E sulla intera questione, ora il Procuratore di Perugia Cantone ha deciso di approfondire e ha aperto un'inchiesta con i nomi dei magistrati coinvolti. Le dichiarazioni di Palamara nella sua audizione erano state chiare. "Arrivati all'ultima udienza, si decise di rinviare il processo Woodcock, ma in Camera di Consiglio si decise altresì di rinviare anche il processo Ganassi, per il quale pure vi erano forti pressioni esterne, perchè non venisse deciso dal nostro Consiglio". "Woodcock poteva essere condannato, ma anche Ganassi e quindi...". Insomma, uno scambio di "prigionieri" su cui adesso il procuratore Cantone ha deciso di approfondire. Anche per tutti questi aspetti gli organi di stampa trovano motivi per definire queste vicende come "verminaio giudiziario".
da giustiziaagiusta |