Dall’Italia: Verminaio giudiziario, scandalo Palamara e adesso la “loggia Ungheria” |
|
|
|
Sabato 01 Maggio 2021 17:12 |
Ma che sta succedendo nel mondo della magistratura? Giorno per giorno si susseguono notizie allarmanti che non solo confermano il giudizio ormai ampiamente diffuso di "verminaio giudiziario", ma c'è addirittura di peggio. Nel pomeriggio il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, il PD David Ermini, rompe il silenzio e, dopo essersi consultato con il Quirinale, scrive: "Il Consiglio Superiore della
Magistratura è del tutto estraneo a manovre opache e destabilizzanti”, semmai è "l’obiettivo di un'opera di delegittimazione e condizionamento tesa ad alimentare, in un momento particolarmente grave per il Paese, la sfiducia dei cittadini verso la magistratura". Negli stessi minuti viene diffuso anche il comunicato del Procuratore generale Giovanni Salvi, tirato per la giacca sul collega Piercamillo Davigo. Salvi annuncia "iniziative disciplinari per rivelazione di segreto". In pieno caso Palamara, esploso a maggio 2019 e che ha già costretto alle dimissioni ben sei membri togati del CSM e dell’ex procuratore generale in Cassazione, gettando schizzi di fango sulla Procura di Roma, la magistratura viene investita da un altro scandalo che questa volta sembra voler puntare dritto su un ufficio della Procura di Milano. In mezzo a tanti altri fatti di questo genere, esplode il clamore per magistrati arrestati e lo scontro sempre più acceso fra correnti della magistratura che, ormai alle ultime battute, impartono continui colpi di coda fra tensioni per magistrati che devono andare in pensione e non vogliono lasciare. In effetti da ormai due anni la magistratura è nel pieno di una guerra di potere che ancora non è chiaro come andrà a finire. La nuova bufera nasce dalle rivelazioni dei verbali di dichiarazioni rese nel 2019 da Piero Amara, l'avvocato arrestato nel 2018 perchè indagato per i depistaggi nell'inchiesta Eni e per vari episodi di corruzione di giudici tra cui anche Luca Palamara, presidente ANM, Associazione Nazionale Magistrati, membro del CSM, Consiglio Suoeriore della Magistratura, sostituto a Roma prima di essere radiato dalla magistratura. E il nuovo caso racconta di una presunta loggia massonica denominata “Ungheria” di cui avrebbero fatto parte figure istituzionali, diversi magistrati e un consigliere del CSM in carica. Quei verbali che ne parlano erano e sono tuttora coperti da segreto istruttorio, nonchè al centro di varie inchieste a Roma e a Perugia. La storia diventa pubblica in questi giorni perché la Procura di Roma, titolare dell’inchiesta per calunnia e rivelazione di segreto, perquisisce una funzionaria di palazzo Marescialli ed ex segretaria di Davigo, il magistrato di "mani pulite" fondatore della corrente della magistratura “Autonomia & indipendenza”, che è andato in pensione nonostante le sue resistenze. La funzionaria è Marcella Contraffatto, al momento sospesa dall’incarico, perchè avrebbe spedito ad alcuni giornali copie di verbali annunciando che quella sarebbe stata solo la prima spedizione e che molto altro ci sarebbe stato da scrivere, “roba da far tremare il Paese”. Appare chiaro che tutto questo avrà conseguenze ulteriori sull’istituzione magistratura. Di sicuro è più che mai della massima urgenza la riforma del CSM nell’ambito della riforma più generale della Giustizia. Il nuovo ministro Cartabia ha messo al lavoro tre commissioni che dovranno consegnare le conclusioni entro il 15 maggio. Il perfido «sistema», mandato sotto pressione dalle rivelazioni di Luca Palamara è andato in fibrillazione e ora è prossimo all'implosione. L'intreccio tra magistratura, politica e informazione che ha condizionato la vita democratica al riparo da occhi indiscreti, non regge più il gioco sporco praticato e, dopo vent'anni di "successi" con le decapitazioni per via giudiziaria della classe politica avversa alla sinistra, sta esplodendo clamorosamente. Vogliamo sapere. Chi deve intervenga. Lo scandalo è ormai colossale. Non può più essere tollerato un sistema in cui un corpo dello Stato, la magistratura, dismostri tutta la sua inaffidabilità. Vogliamo sapere, vogliamo chiarezza, vogliamo giustizia.
da giustiziagiusta |