Dall’Italia: Sul “verminaio giudiziario” Palamara per adesso non parla |
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Domenica 02 Maggio 2021 18:07 |
Il caso del "verminaio giudiziario" che in questi giorni scuote ancora di più l'opinione pubblica, alle nuove rivelazioni si aggiungono sempre tasselli nuovi e preoccupanti a proposito dei verbali segreti spediti a destra e manca da una "manina" non proprio gentile. Secondo l'ex capo della Procura di Torino e già aggiunto di quella di Milano Armando Spataro "la mancanza di un atto formale con cui trasmettere verbali ad una autorità superiore non è accettabile". Si riferisce all'indagine in corso su una presunta loggia,
denominata "Ungheria", della quale farebbero parte magistrati, politici e alti esponenti delle istituzioni. Tra gli obiettivi della "Ungheria" anche quella di condizionare le nomine in magistratura. Il magistrato ritiene “molto singolare“ “la mancanza di un atto formale con cui trasmettere verbali ad una autorità superiore; perché se un magistrato lamenta delle scorrettezze, scrive al Procuratore Generale della Corte d’Appello e chiede avocazione e al Consiglio Superiore. Invece i verbali circolati molto informalmente erano privi di firma e di fatto apocrifi, benché usciti da un computer della Procura di Milano. Insomma, su un caso tanto spinoso e destabilizzante, maturano contrapposizioni in punta di fioretto, che inducono a porso una domanda inquietante: "Ma si può sapere cosa sta succedendo davvero"? Non rimane allo ra che rivolgere richiesta di informazioni al "deus ex machina" della vicenda che da un paio di anni tiuene banco in tema di giustizia e cioè al magistrato al centro dell'intera vicenda, Luca Palamara. "In questo momento preferisco essere spettatore, almeno in questi primi giorni": così ha però risposto l'ex Pubblico Ministero romano Luca Palamara, intervenendo a Radio Radicale nella trasmissione-dibattito sulla giustizia rispondendo a una domanda sulla nuova bufera che agita il CSM, Consiglio Superiore della Magistratura. Per Palamara, la vicenda dimostra come la stampa, sul suo caso, "più che un racconto" ha compiuto "una mistificazione dei fatti" e ha detto di aver accolto l'invito dei radicali "a partecipare" alla loro Commissione giustizia per raccontare "i meccanismi delle nomine" del CSM. Ovvero, non ne sapremo niente ancora per un po'. Invece è assolutamente indispensabile chiarire l'intera vicenda, perchè lo scandalo è grosso.
da giustiziagiusta |