Dall’Italia: Il “verminaio giudiziario” e la loggia massonica “Ungheria” |
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Lunedì 03 Maggio 2021 17:45 |
Non finisce di regalare sorprese la tremenda vicenda che gli organi di stampa definiscono ormai ripeturamente "verminaio giudiziario" e che tiene banco da oltre due anni attorno allo "scandalo Palamara", che ora si arricchisce di nuovi inquietanti rivelazioni con lo scoppio del caso della "loggia massonica Ungheria". Al CSM, Consiglio Superiore della Magistratura, pare che tutti sapevano della loggia massonica Ungheria.
Tanto che il vice-presidente Ermini lo disse al consigliere Davigo. Si tratterebbe di una associazione segreta in grado di condizionare nomine e affari. I dossier circolavano da due anni, ma nessuno intervenne Ora però si indaga. Il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, onorevole PD David Ermini, nel maggio 2020 avrebbe ricevuto dall’allora consigliere togato del CSM Piercamillo Davigo anche i verbali segretati. Ermini, che nei giorni scorsi aveva accennato all’essere stato solo «marginalmente» informato da Davigo, ora però dice che Davigo gli parlò della vicenda in più colloqui e conferma solo di aver a un certo punto compreso che alcune carte in mano a Davigo fossero proprio i verbali di dell'avvocato Amara, che ha fatto esplodere il nuovo caso sulla loggia massonica Ungheria. Ai quali, però, in assenza di una formalizzazione da Davigo, avrebbe smesso di pensare quando l’allora consigliere del CSM gli disse di averne parlato anche con il Procuratore Generale di Cassazione Giovanni Salvi. Quei verbali con le rivelazioni di Piero Amara sulla Loggia Ungheria erano secretati e non potevano uscire dalla Procura di Milano. Per questo il Pubblico Ministero Paolo Storari, tra i titolari dell'inchiesta, è ora indagato per rivelazione di segreto d'ufficio. Sulla vicenda ora ci sono tre fascicolo aperti. La Procura di Brescia ha deciso di avviare accertamenti su ciò che è accaduto tra Storari e il suo capo, il procuratore di Milano Francesco Greco, mentre Perugia indaga su quanto raccontato dall'avvocato Piero Amara e sui componenti di questa loggia massonica. Le sue dichiarazioni infatti vanno prese con le pinze: Amara ha raccontato di avere una lista di 40 nomi di appartenenti alla congregazione massonica, ma pur essendo stato interrogato oltre dieci volte, non l'ha mai consegnata agli inquirenti. Il primo interrogatorio di Amara a Milano risale al 9 dicembre 2019. In quell'occasione decide di parlare della Loggia Ungheria. Fa un elenco di nomi importanti: politici, magistrati, avvocati, imprenditori, vertici delle forze dell'ordine, "tutti ne fanno parte". Quindi Storari chiede a Greco di iscrivere nel registro degli indagati Amara e le persone chiamate in causa. Ma questo non accade e Storari di conseguenza decide di rivolgersi a Davigo. Sostiene che non vogliono approfondire e gli consegna i verbali di Amara nonostante siano secretati. E' chiaro che la vicenda assume ora connotati preoccupanti. E l'opinione pubblica reclama chiarezza e pulizia. Benvenga una commissione parlamentare di indagine.
da giustiziagiusta |