Dall’Italia: Dal verminaio giudiziario alla candidatura in Parlamento per Palamara |
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Martedì 17 Agosto 2021 18:01 |
Agita le acque del centrodestra la candidatura di Luca Palamara alle suppletive di Roma per il Partito Radicale. Molti temono che Salvini un candidato l’abbia già e che proprio Luca Palamara sia un "trojan" della Lega, una sorta di trasposizione in politica del virus spia nel cellulare dell’ex magistrato che, attraverso intercettazioni clamorose, ha fatto esplodere lo scandalo del Consiglio Superiore della Magistratura. Palamara, in verità, si è fatto avanti da solo, ma con l’appoggio di quei Radicali che con il Carroccio stanno conducendo la battaglia referendaria. E a nessuno sfugge
che la decisione di scendere in campo, da parte dell’ex pubblico ministero radiato dalle toghe e sotto processo per corruzione, giunge nel bel mezzo di una estate in cui il suo libro sui (presunti) mali della giustizia, scritto con Alessandro Sallusti, ha fatto bella mostra di sé sui banchetti di ogni manifestazione della Lega. E l’ex presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati ha chiuso la festa di Milano Marittima, ormai appuntamento principale estivo del partito di Salvini. Ce n’è a sufficienza da fare innervosire gli alleati di viaggio del centrodestra, ancora in attesa che si ripeta il tavolo di coalizione che decida finalmente chi candidare nel collegio di Monte Mario-Primavalle, dove sarà candidata anche l’ex ministra, ed ex grillina, Elisabetta Trenta. Mancano solo 15 giorni alla chiusura delle liste e un nome condiviso ancora il centrodestra non ce l’ha. Spariglia i giochi Palamara, dal verminaio giudiziario alla candidatura in Parlamento.
da giustiziagiusta |