Dall’Europa: Lo scandalo dell’Europarlamento si allarga ai “compagni” italiani |
|
|
|
Giovedì 15 Dicembre 2022 17:03 |
I magistrati belgi indagano su un sistema che ruota attorno a Panzeri ma che arriva anche ad altri eletti. Tre gli eurodeputati del Partito Democratico citati: Andrea Cozzolino, Brando Benifei, Alessandra Moretti insieme all’italo-belga Maria Arena, membro del Partito Socialista belga. Nel club degli "compagni italiani" sotto la lente degli inquirenti belgi che indagano sullo scandalo tangenti dal Qatar nel Parlamento europeo c'è anche Brando Benifei, eurodeputato
dal 2014 e capodelegazione del Partito Democratico al Parlamento europeo dal 2019. Il "democratico" Benifei è stato ospite giovedì 15 dicembre nel programmna televisivo di Myrta Merlino a L'aria che tira su La7, per commentare le vicende che imbarazzano la sinistra. Benifei non è indagato e, commentando quanto scritto dai media belgi, dichiara che si sente già "stralciato" dall'inchiesta. Tuttavia non esclude che Antonio Panzeri, l'ex PD passato a Articolo 1 e ora al centro dell'inchiesta per corruzione da parte di Qatar e, si apprende ora, anche del Marocco, "millantasse che poteva influenzarmi perché io decido la linea del PD" nel Parlamento europeo. Si apprende ora che Yassine Mansouri, nominato a capo dei servizi segreti del Marocco nel 2006 dal re Mohammed VI, è sospettato dalla Procura belga do avere diretto e pagato i protagonisti dello scandalo che sta travolgendo il Parlamento UE. E che inoltre Panzeri e Cozzolino “prendevano ordini” dal capo delle spie di Rabat. Tutto è venuto alla luce cinque mesi fa, quando gli investigatori belgi, assistiti da altri servizi europei, vengono a conoscenza che c'è una "rete" che lavora "per conto" del Marocco e del Qatar. Il ruolo del Marocco riguarda il Sahara Occidentale e i flussi migratori. Il Marocco vuole che l'UE non si metta di traverso sull'occupazione di quel pezzo d'Africa sud-sahariana che interessa al Marocco occupare e punta ad avere meno problemi possibili anche dal punto di vista dei flussi dei migranti. E in seno al Parlamento europeo c'è una parte politica decisamente "influenzata": il gruppo socialista di S&D. Attraverso una sorta di cricca composta da tre italiani: Panzeri, Cozzolino (europarlamentare) e Giorgi. Il loro ruolo si muove lungo l'asse Varsavia-Bruxelles, e tutti, alla fine, prendono ordini da lui, direttore generale del Dged, i servizi segreti marocchini. I tre lo hanno incontrato. Cozzolino lo ha fatto diverse volte e almeno in una sarebbe andato in Marocco, nel 2019. Secondo la ricostruzione degli inquirenti belgi, infatti, un ufficiale dell'intelligence marocchina ha prenotato due biglietti aerei sul volo Alitalia Casablanca-Roma del 2 novembre 2019 e sulla successiva tratta Roma-Napoli. Su questo, le "spie" del Belgio hanno però un dubbio: non sanno con certezza se Cozzolino sia effettivamente salito sull'aereo. Ma nella descrizione fatta dai magistrati sembra quasi una cautela più che un dubbio. Tanto che raccontano che anche Panzeri è volato verso lo stato magrebino per incontrare ancora lo stesso Mansouri nel luglio 2021. Resta il fatto che ogni scelta del diplomatico è stata organizzata con Panzeri e/o Cozzolino in una rete di cui faceva parte anche Figà Talamanca, il vertice della Ong "No Peace without justice". L'ufficio di Varsavia era una specie di crocevia: lì si sono alternati in visita Panzeri, Cozzolino e anche Giuseppe Meroni, un tempo assistente dell'ex eurodeputato e ora a disposizione della neo eletta di Forza Italia, Lara Comi. Anche se alcuni giornali della Grecia ipotizzano che dentro il Parlamento europeo potrebbero essere addirittura una sessantina i nomi coinvolti. I parlamentari europei che potrebbero essere toccati da indagini e perquisizioni, sempre secondo la Tv ellenica, sarebbero per la maggior parte appartenenti alle famiglie politiche dei Socialisti & Democratici, del Partito popolare europeo e di altri partiti di sinistra.
|