L'inarrestabile bufera giudiziaria che sta travolgendo a Bruxelles la sinistra e i socialisti non accenna a frenarsi. Dopo le vicende giù illustrate nei giorni scorsi, ora una nuova legnata arriva in capo alla rappresentanza italiana di sinistra, con il coinvolgimento dell'ex eurodeputato PD, Andrea Cozzolino. Per questo motivo ieri si è riunita d'urgenza, su richiesta del segretario Letta, la commissione di garanzia del
PD, che ha deciso di sospendere "cautelativamente" Andrea Cozzolino dall'albo degli iscritti e degli elettori, nonché da tutti gli organismi del partito di cui dovesse eventualmente far parte. La decisione varrà "fino alla chiusura delle indagini in corso da parte della magistratura" in relazione allo scandalo europeo dei fondi da Qatar e Marocco. Ma la vera pietra dello scandalo, e del giro di soldi, l'europarlamentare Antonio Panzeri: dopo essere stato eletto con il PD tre volte (2004, 2009, 2014), nel 2017 era passato ad Art. 1 di Speranza, Bersani e D’Alema ed è un ex europarlamentare. E in Art. 1, ad oggi, risulta un semplice militante, ma il partito di Speranza lo ha già subito sospeso. Il presunto ruolo di Antonio Cozzolino, invece, parla alla pancia stessa del PD, anche se ‘solo’ quello di ambiente partenopeo. Segretario della FGCI, federazione dei giovani comunisti, alla fine anni Ottanta, tra i dirigenti della svolta della Bolognina, aderisce al PDS e poi ai DS, di cui è segretario provinciale dal 1994 al 2000. Consigliere regionale in Campania rieletto due volte (2000 e 2005), sempre con grandi raccolte di voti, è stato addirittura un campione di preferenze alle Europee nel 2009, rieletto a Strasburgo nel 2014 e nel 2019, uomo d’ordine di Antonio Bassolino, era incappato in una brutta storia legata a presunti brogli alle primarie per il sindaco di Napoli tenute nel 2019 e da lui vinte, ma il cui risultato venne prima sospeso e poi annullato dal PD nazionale per voti sospetti in alcuni quartieri periferici della città: le “file di cinesi” ai seggi elettorali destarono il timore di brogli. Ora secondo i servizi belgi, Cozzolino insieme a Panzeri e al suo assistente, Giorgi, agiva per soldi sia per ammorbidire le posizioni dell’Europarlamento sul Qatar che sul Marocco. Cozzolino respinge, sdegnato, ogni accusa: “Non ho avuto alcun vantaggio personale e mi batterò per fare piena luce su sospetti infondati” assicura. Ma il primo provvedimento disciplinare del PD preso sull’intera vicenda, però, per ora cala fragorosamente su di lui. Il segretario PD Letta ha parlato, sì, di “scandalo inaccettabile”, ma senza aggiungere molto altro mentre solo generiche fonti del Nazareno dichiaravano di sentirsi “parte lesa” e di essere pronti a costituirsi “parte civile” nel caso si aprissero, anche in Italia, filoni processuali. Parole assai generiche, almeno fino a ieri quando è arrivata la sospensione di Cozzolino. Diverso il caso di un’altra parlamentare PD, Alessandra Moretti, criticata per un suo viaggio a Doha, in Qatar, con una ong, per una missione ufficiale. La Moretti annuncia querele rispetto ad “articoli diffamatori in cui il suo nome viene accostato all’inchiesta”, dato che “si è sempre battuta per i diritti umani, delle donne, dei rifugiati e dei lavoratori in Qatar, in linea con la delegazione PD e il gruppo S&D”; gruppo socialista al centro dell'inchiesta belga. |