"Vergogna vergogna. Ingiustizia è fatta. Assassini. Venduti. Fate schifo". Queste le urla dei parenti delle vittime di Rigopiano alla lettura della sentenza dei giudici del Tribunale di Pescara che ha comminato solo 5 condanne, assolvendo gli altri 25 imputati. Nell'Hotel Rigopiano di Farindola, travolto e distrutto il 18 gennaio del 2017 da una valanga, morirono 29 persone. I 30 imputati tra amministratori e funzionari pubblici, oltre al gestore e al proprietario della struttura, erano accusati a vario titolo dei reati di disastro colposo, omicidio plurimo colposo, lesioni, falso, depistaggio e abusi edilizi. Dal processo escono secondo la sentenza anche completamente le responsabilità della Prefettura e della Regione in capo ai soccorsi e ai presunti depistaggi. Molti parenti hanno urlato e contestato la decisione. "Vergogna vergogna. Ingiustizia è fatta. Assassini. Venduti. Fate schifo". Queste le urla dei parenti delle vittime di Rigopiano alla lettura della sentenza da parte del giudice. Alcuni parenti delle vittime trattenuti a stento dalle forze dell'ordine. "Noi pretendiamo rispetto dalle istituzioni, paghiamo con le nostre tasse i loro lauti stipendi e questi delinquenti ci trattano in questo modo". L'accusa aveva chiesto 26 condanne per un totale di 151 anni e mezzo di reclusione e 4 assoluzioni. Lacrime e urla in aula, tanto da richiedere l'intervento di poliziotti e carabinieri, costretti a bloccare la tentata aggressione al giudice, blindato in aula.