Ostra Vetere: Non piace a “montenovonostro” il silenzio assenso sul permesso a costruire |
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Lunedì 17 Giugno 2013 18:12 |
La novità, introdotta dal decreto del consiglio dei ministri approvato sabato sera, introduce il “silenzio assenso” per il permesso di costruire. L’introduzione del nuovo principio giuridico, che di fatto farà trovare la pubblica amministrazione di fronte al fatto compiuto in materia edilizia, era già stato tentato anche in passato. L'espressione "silenzio della pubblica amministrazione indica genericamente una omissione e con essa si intende quindi un comportamento inerte, mantenuto in tutti quei casi nei quali (al contrario) la legge prescrive di compiere una certa attività. Questo comportamento, che di per sé è totalmente "neutro" (cioè non ha valore né negativo né positivo), è in antitesi con il nostro
sistema di diritto amministrativo, che si caratterizza per essere centrato sull'atto amministrativo: per costituire, modificare o estinguere i rapporti di diritto amministrativo, occorre un atto dell'autorità amministrativa, ed anzi deve trattarsi di un atto esplicito, formale e tipico. Tenuto conto del fatto che l’attività edificatoria comporta una trasformazione ambientale, spesso di rilevante impatto e suscettibile quindi di modificazioni che possono assumere, se non inquadrate in ambito strettamente disciplinato mediante gli strumenti della pianificazione urbanistica, un danno irreparabile, “montenovonostro” non condivide la decisione governativa. E’ vero che lo stesso decreto prevede la possibilità, per l’amministrazione comunale, di interporre un provvedimento di diniego, che deve però essere trasmesso al richiedente entro 5 giorni dal responsabile del procedimento. Si tratta di un palliativo alla eclatanza normativa introdotta, che è paragonabile a una frettolosa scorciatoia per aggirare ogni sano principio di armonico sviluppo del territorio. E le scorciatoie, come l’abolizione della Commissione Edilizia Comunale, hanno già prodotto in paese i casi delle antenne telefoniche. “montenovonostro” segnala alla amministrazione comunale l’opportunità della adozione di un atto deliberativo consiliare che espliciti al governo la contrarietà al provvedimento adottato, in modo che possa essere rivisto e cancellato. |