Provincia: Stupefacente proposta di abolizione immediata delle Province cui “montenovonostro” dice no |
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Martedì 29 Ottobre 2013 17:11 |
Sulla proposta di abolizione delle Province “montenovonostro” si è già espresso più volte (http://www.ccpo.it/comunita/montenovonostro/18422-provincia-non-piace-a-montenovonostro-per-la-provincia-intanto-la-distruggiamo-e-dopo-faremo), (http://www.ccpo.it/comunita/montenovonostro/18497-provincia-ora-44-giuristi-dicono-quello-che-ha-gia-detto-montenovonostro-sulla-provincia), e la nostra posizione è chiara, coerente e suffragata anche da una serie di altre prese di posizione di autorevoli giuristi e costituzionalisti: non è possibile abolire un ente costituzionale se non modificando la Costituzione. Una procedura lunga e dall’incerto risultato che sottrae forze concettuali e disperde energie meglio altrimenti utilizzabili per risolvere la grave situazione in cui una classe politica pasticciona ci sta
sprofondando. Questo discorso chiaro, lineare, incontestabile, non sembra essere ancora recepito né dai partiti e nemmeno dal Governo. E’ di ieri la stupefacente dichiarazione del Ministro per gli Affari regionali, Graziano Delrio: "Resistenze alla loro abolizione ce ne sono, eccome se ce ne sono, anche dentro il Pd. Ma abbiamo fatto una promessa agli elettori e adesso dobbiamo mantenerla", ribadisce l’esponente dell’esecutivo, in una intervista al termine del convegno della corrente di Matteo Renzi, candidato alla segreteria del Pd, alla stazione Leopolda di Firenze, dove è stato a fianco del sindaco fiorentino. "Subito via le Province, io dell`appello dei costituzionalisti non so che farmene. Riduciamo i posti della politica, non è un dramma se qualche politico torna a lavorare", ha detto lo stesso Renzi nelle conclusioni del convegno, sollevando l`applauso delle circa 7mila persone presenti in platea. Secondo il Ministro Delrio "a maggio non si voterà più per le Province perché nel frattempo saranno diventate enti di secondo grado. Non verranno cioè eletti dai cittadini e non ci sarà bisogno di votare per le Province". Delle province "faranno parte i sindaci dei Comuni del territorio, che tutti assieme formeranno un'assemblea in seno alla quale verrà scelto il nuovo presidente a costo zero. Saranno cioè i sindaci a scegliere il presidente, non più i cittadini. Si tratta di una riforma molto importante". Talmente tanto importante che i cittadini non conteranno più nulla. Alla faccia della democrazia. E pensare che per vent’anni, negli anni ’80 e ’90, la sinistra ha riempito la testa della gente con la parola d’ordine sulla “partecipazione popolare” come strumento di crescita democratica, riuscendo, anzi costringendo, a sminuzzare decine di nuove piccole Province e a inventare le Comunità Montane, le Associazioni dei Comuni, addirittura i Consigli di Quartiere pur di estendere i livelli di partecipazione democratica. E dopo aver costruito migliaia di enti inutili in più, adesso con un rapido voltafaccia la sinistra lancia parole d’ordine opposte. Forse è il caso di smetterla con tutti questi sbandamenti da un estremità all’altra per il puro gusto di cambiare, senza ritegno, senza misura. Avevamo in Italia una Costituzione equilibrata ed efficace: cambiata un po’ qui, rattoppata un po’ là, modificata e riformata più e più volte, dopo trent’anni siamo arrivati a questo misero punto. Basta con questa classe politica che non sa darsi una regolata. Basta con i colpi di testa. Basta.
da montenovonostro |