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Ostra Vetere: Ammonire i peccatori è un dovere morale e sociale anche al tempo di oggi PDF Stampa E-mail
Martedì 12 Novembre 2013 21:42

Ammonire i peccatori è un dovere morale e sociale anche al tempo di oggiPrendendo spunto da un articolo di un periodico bimestrale cattolico giunto in questi giorni, lo trascriviamo integralmente, nella convinzione della sua utilità e attualità: “SPUNTI DI RIFLESSIONE. LE OPERE DI MISERICORDIA CORPORALI - 3 - Ammonire i peccatori - "Se tuo fratello commette una colpa, và e ammoniscilo fra te e lui solo: se ti ascolterà avrai guadagnato il tuo fratello" (Mt 18,15). La Parola del Signore non lascia dubbi circa il dovere di correggere chi sbaglia, ma l'esperienza di tutti i giorni è lì a ricordarci che quest'insegnamento non è messo in pratica. C'è quasi una sorta di "antivangelo" nel sentire comune, paludato di presunta buona educazione e magari anche di rispetto della privacy: richiamare al bene chi sbaglia, per molti, equivale a intromettersi nei fatti degli altri e questo, si dice con un'espressione divenuta di uso corrente, non è politicamente corretto. Per essere, probabilmente, vissuto in epoche meno politicamente corrette Sant'Ambrogio, vescovo di Milano nel IV secolo, non esitò al momento opportuno a farsi i fatti altrui e cioè proprio quelli dell'imperatore. Del resto Ambrogio, quando era ancora governatore della Liguria e dell'Emilia, recatosi a Milano a motivo di una controversia tra cattolici e ariani, venne acclamato vescovo della città dai fedeli, colpiti proprio dalle sue grandi doti di saggezza e franchezza. Agli eretici, quando era già vescovo, Ambrogio richiamò senza imbarazzo la verità della fede cattolica. La rappresentazione ricorrente del santo con in mano un flagello ricorda proprio il vigore delle sue parole nel riprendere gli errori degli eretici. Ma Ambrogio non esitò neppure a rimproverare Teodosio l°, reo di aver fatto massacrare circa settemila abitanti della città di Tessalonica, che si erano ribellati al governatore. Quella di Teodosio era stata un rappresaglia vera e propria. Sant'Ambrogio gli scrisse una lettera severissima, gli impedì l'ingresso in chiesa fino a Natale, lo sottomise a mesi di penitenza, lo obbligò a chiedere pubblicamente perdono. Molto prima di lui, anche Giovanni Battista non era stato proprio diplomatico con il tetrarca Erode che si era preso la moglie del fratello. Giovanni infatti, senza tanti giri di parole gli aveva detto: "Non ti è lecito tenerla". Il senso del peccato, il rispetto dei valori e delle consuetudini non godono di particolare popolarità. Qualcuno con una pedagogia da bancarelle ritiene che neppure con i bambini si debba eccedere in richiami e ammonizioni, perchè si rischia di creare in loro dei "complessi". Così, i richiami alla virtù e alla legalità rischiano di essere trascurati da chi ha deciso di non ammonire chi sbaglia e preferisce chiudere elegantemente gli occhi di fronte agli erranti. Certo le persone vanno rispettate, sempre. Non si tratta di giudicare gli altri, ma di aiutarli a capire quanto e dove sbagliano. "Ammonire" non equivale a mortificare, ma ad aiutare a comprendere il proprio errore”. Fin qui l’articolo che può sembrare un messaggio un po’ forte e lontano dalla corrente pedagogia. Ma è altrettanto certo che il lassismo educativo di questi ultimi trent’anni ha prodotto i guasti sociali che sono quotidianamente sotto gli occhi di tutti. Forse è il caso allora di invertire la tendenza e tornare a prendere esempio non solo da Sant’Ambrogio, ma anche e soprattutto da San Giovanni Battista, che è, non a caso, il santo patrono del nostro paese. Noi non dobbiamo misurarci oggi con imperatori, re o tetrarchi, ma con una classe politica ben lontana dal dovere minimo di rettitudine e giustizia, priva di senso del dovere nei confronti del popolo sovrano, la quale, così facendo, semina l'odio sociale foriero di ben più gravi disgrazie pubbliche. Allora, prima che sia troppo tardi, è proprio il caso di tornare a esercitare la terza opera di misericordia corporale: ammonire i peccatori. Non certo per odio e rancore verso i potenti e i politici, ma per amore di giustizia e verità.

da montenovonostro

 

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