Ostra Vetere: Sono da abolire i troppi carrozzoni managerializzati anzichè la Provincia elettiva |
|
|
|
Lunedì 23 Dicembre 2013 15:58 |
Sabato scorso la Camera dei Deputati ha approvato il disegno di legge sulle Province e le città metropolitane che ruota attorno a 4 punti essenziali: trasformazione dei consigli provinciali in assemblee dei sindaci, che lavoreranno a titolo gratuito (perchè tanto sono i Comuni a pagarli); istituzione di città metropolitane; fusione dei comuni. La struttura portante delle
nuove autonomie della Repubblica dovrebbe avere il suo perno su due soli livelli territoriali di rappresentanza politica: i comuni e le regioni. E così, con lo specchietto per le allodole della riduzione dei costi della politica (che non sarà, perchè altri carrozzoni continueranno a sperperare), viene introdotta una modifica sostanziale della Costituzione, che invece prevede un livello intermedio fra comuni e regioni, rappresentato dalle Province. “montenovonostro” l’ha già detto e lo ripete: non è d’accordo. Il motivo risiede nella difesa del principio di democrazia rappresentativa, che è governo di popolo attraverso libere elezioni, contro la dilagante “managerializzazione” (si dice così, oggi, con un bruttissimo neologismo anglofono che non piace a “montenovonostro” che si allarma appena i politici usano parolone straniere per non far capire al popolo che cosa stanno dicendo, perché teme che in realtà non vogliono far capire cosa stanno facendo). Ma la contrarietà di “montenovonostro” nasce non solo da un motivo di principio a difesa della democrazia rappresentativa, ma anche da una constatazione di fatto. E’ da trent’anni che il perverso disegno di svuotare ogni livello di controllo popolare esercitato dal libero confronto pluralistico si concretizza con la proliferazione di enti intermedi di secondo livello (cioè guidati da "manager" scelti dai politici anziché eletti dal popolo), come nel caso della sanità e dei servizi. E’ stato un proliferare smodato e vertiginoso di enti intermedi, una inutile e dannosa moltiplicazione incontrollata che sminuzza i centri decisionali e impedisce ogni verifica istituzionale (i Comitati di Controllo sono stati nel frattempo soppressi) né consente un serio controllo popolare (basti pensare che dopo sei mesi di insistenti richieste non si riesce ancora ad avere copia dell’atto amministrativo di chiusura della RSA di Ostra Vetere, perché i cosiddetti “manager” non rispondono). La verità è che i nuovi enti intermedi, nella maggior parte dei casi, sono inutili carrozzoni foraggiati dagli enti pubblici con soldi nostri (tanti e troppi), privi di controlli e letteralmente allo sbando, che alla fine implodono fragorosamente quando il danno è ormai enorme e irreparabile. Come nella vicenda dell’aeroporto di Falconara Marittima foraggiato all’82 % dalla Regione Marche e adesso al centro di una indagine giudiziaria per truffa e peculato. Carrozzoni buoni a garantire una lauta occupazione a politici in fuorigioco. Ecco perché nessun partito parla del vero problema: preferiscono svendere un ente ancora sotto gli occhi del popolo (la Provincia) ma salvando le future poltrone per i loro esponenti dentro decine di altri carrozzoni defilati, di cui la pubblica opinione non sa niente. A partire dalle Asur, ATO, Comunità Montane, Società di Servizi, Municipalizzate, Consorzi pubblico-privati, Città Metropolitane e così via moltiplicando. “montenovonostro” chiede di chiudere tutti questi carrozzoni di secondo livello dei quali nessuno parla, trasferendo tutte le competenze alle Province elettive, che in troppi vorrebbero sopprimere ma che dovrebbero invece essere mantenute, reintroducendo gli Organi di Controllo che sono stati inopportunamente soppressi. Ciò è nell’interesse del popolo, che potrà tornare a esercitare il controllo democratico anche attraverso le minoranze. La funzione della minoranza è infatti quella di impedire i “pastrocchi” dei politici e riferire al popolo, subito. Dentro i carrozzoni, invece, imperversano “amministratori unici” e “manager” che non danno e non vogliono dare spiegazioni, mai. O almeno fino al prossimo processo giudiziario, che però sarà fra anni-luce, se mai arriverà a conclusione.
da montenovonostro |