Ostra Vetere: Ognuno è libero di scegliere a casa sua, ma demolire casa propria ci pare una pessima scelta |
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Lunedì 30 Dicembre 2013 19:54 |
Si approssima la fine dell’anno e sarà la fine dell’autonomia comunale di tre Comuni vicini al nostro. Non sappiamo per quali motivi Ripe, Monterado e Castel Colonna abbiano deciso di rinunciare alla loro storia pluricentenaria di autogoverno per sottomettersi a una nuova dimensione territoriale che fa piazza pulita del lavoro incessante di generazioni e generazioni di saggi amministratori locali, che nei secoli si sono fatti un dovere (prima) e un vanto (poi) di conservare intatta la libertà municipale. Qualcuno afferma che così si risparmia sui costi. All’insegna delle economie di scala viene allora sacrificato un principio gelosamente conservato a ogni costo. Un costo che, evidentemente, non si vuole più sostenere per convenienza. Ma quant’è questo costo? Dubitiamo che qualcuno sappia rispondere nel dettaglio. Basta la parola magica della “convenienza” per sacrificare anche la dignità municipale. E vi si rinuncia, tentando l’avventura, a occhi chiusi, sacrificando l’identità municipale e coniando addirittura un nuovo nome per il super-comune: Trecastelli.
Orribile. Per fare cose nuove e “moderne” addirittura si triplica il vecchissimo toponimo di “castello”, che è un relitto onomastico fuori dal tempo e dall’attualità. E’ certo che ognuno è libero di scegliere a casa sua come meglio gli aggrada, ma demolire la casa in cui si è abitato per generazioni appare una pessima scelta a “montenovonostro”. Potremmo risparmiarci questa invasione di campo altrui, se non fosse per il fatto che alcune forze politiche da tempo agitano le “magnifiche sorti e progressive” di questo “tradimento” deliberato. Usiamo la parola “tradimento” non certo con intenti offensivi, ma perché ci sembra il termine migliore per definire la rottura della continuità ideologica che ha presidiato secoli di libertà municipale. E temiamo che l’esempio diventi contagioso: per questo ne parliamo; temiamo infatti che presto possa essere avanzata qualche altra proposta che interesserà anche il nostro Comune. E allora lo diciamo fin da subito che “montenovonostro” intende tener fede ai propri tre principi ideali che campeggiano nel proprio motto: libertà, autonomia, giustizia. Non si rende giustizia alla propria storia sacrificando l’autonomia locale che priva i compaesani della libertà di disporre di sé stessi. Non si rende giustizia ai propri meriti delegando ad altri la gestione della quotidianità municipale. Non si venga a dire che questo discorso sa tanto di campanilismo, a noi che pure abbiamo il campanile più alto delle Marche: non è per mal concepito “campanilismo” che “montenovonostro” difende il proprio campanile, che campeggia anche nel suo simbolo: no. Non difende il “campanile”, ma l’autonomia e la libertà. Sta in questo la vera giustizia. Non ce ne vogliano i ripesi, o i monteradesi e i castelcolonnesi, che ora non sanno nemmeno più come si chiameranno: forse trecastellani se non trecastellesi. Sono fatti loro. Noi sappiamo bene, invece, come vorremmo continuare a chiamarci: montenovesi. E difenderemo la nostra libertà municipale. Per senso di giustizia verso novecento anni di autonomia paesana.
da montenovonostro |