Ostra Vetere: Italicum-Pastrocchium? Mala tempora currunt, secondo “montenovonostro” |
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Martedì 04 Marzo 2014 19:44 |
Mai vista una partenza così. Da che mondo è mondo, ogni inizio di stagione, anche quella politica, apre il cuore alla speranza. Ed è quello che larga parte, di quella piccola parte che ancora è attaccata alle querimonie politico-istituzionali, si sarebbe aspettata dal nuovo governo appena insediato. Niente rose, però, ed è subito spine. Sostituendo Letta rottamato da una congiura di palazzo con il voto della direzione del suo stesso partito PD, Renzi è in
carica dal 22 febbraio, ma è subito contestato per non aver avuto alcun mandato elettivo né aver mantenuto la promessa di arrivare al Governo senza passare prima per il voto popolare. Il disappunto è fotografato dalla cerimonia di consegna del campanello da Letta a Renzi. Ma già dalla prima riunione del Consiglio dei Ministri del 28 febbraio una doccia fredda per gli italiani: è aumentala la Tasi, la tassa comunale sui servizi di quasi un punto percentuale, e aumenterà anche la benzina. Il 1° marzo Renzi segretario del PD sposta a sinistra l’asse politico entrando nel PSE, Partito Socialista Europeo, che nemmeno D’Alema e Bersani si erano mai azzardati a compiere, ma contemporaneamente scoppia la grana dei sottosegretari del Governo: Gentile, Barracciu, Bubbico, De Filippo e Del Basso De Caro nell’occhio del ciclone anche con risvolti giudiziari. Gentile, del centrodestra, affondato dal PD che ne ha chiesto le dimissioni senza essere stato nemmeno raggiunto da comunicazione giudiziaria, si dimette subito, ma gli altri quattro del PD, invece, pur raggiunti da comunicazione giudiziaria, non mollano, spalleggiati dal PD di Renzi che chiede sempre le dimissioni a tutti meno che ai suoi e che nemmeno in questo frangente riesce più a cogliere gli umori saturi dell’opinione pubblica, intestardendosi illogicamente nella difensiva per Francesca Barracciu, accusata di peculato nell'inchiesta sui rimborsi spese ai consiglieri regionali in Sardegna; Umberto Del Basso de Caro, indagato per i rimborsi del consiglio regionale in Campania; Vito De Filippo, indagato nell'ambito della 'Rimborsopoli' lucana; Filippo Bubbico, indagato per abuso d'ufficio. Scoppia poi la grana della nuova legge elettorale, pattuita nell’accordo carbonaro tra Renzi e Berlusconi, che il PD, sconfessando il suo segretario e suo presidente del Consiglio, stravolgere per partorire un “Italicum-Pastrocchium” dimezzato per la sola Camera, che grida vendetta al cospetto di ogni intelligenza civile, e che fa sbizzarrire il PD con richieste di modifiche per l’introduzione delle preferenze, la parità di genere e una soglia di sbarramento più bassa con il sospetto che tutto questo serva solo a salvare il Senato che invece vorrebbe abolire. E infatti sbotta la gran parte della stampa e dei commentatori politici. E’ proprio vero: tra “Italicum” e “Pastrocchium”, “Mala tempora currunt”.
da montenovonostro |