L’argomento è spinoso e “montenovonostro” lo segnala come sintomatico del clima filotrasgressivo che ormai ha conquistato ogni aspetto della società contemporanea, alla spasmodica ricerca di tutto ciò che è “mitico-eroico-esagerato-trasgressivo”, soprattutto “trasgressivo”, in nome di quella libertà sfrenata cui nemmeno il pudore (ma c’è più?) mette qualche limite. A Modena nel liceo classico “Muratori” il Consiglio d'istituto, presieduto da Giuseppe Marotta, marito di Maria Cecilia Guerra, l'ex viceministro PD alle Pari Opportunità del governo Letta, aveva approvato e organizzato un incontro per approfondire il delicato tema della transessualità, con due unici relatori l’ex parlamentare di Rifondazione Comunista Vladimir Luxuria e Alberto Bignardi, presidente locale di Arcigay. L'idea è partita dagli studenti , ma a mettere i bastoni fra le ruote sono stati i loro genitori, che hanno fatto saltare tutto. I genitori contestano l'incontro: "Ci domandiamo come possa favorire lo sviluppo del pensiero critico un evento che, su un tema così delicato e complesso, permetta l'espressione di un unico punto di vista".“montenovonostro” condivide il giudizio dei genitori e si pone qualche domanda: possono la scuola e le istituzioni farsi promotrici di tendenze a un’unica direzione? Soprattutto su argomenti così “sensibili”? E soprattutto coinvolgendo quali potenziali fruitori, anche i ragazzi e ragazze delle prime classi superiori e, cioè minorenni? Ognuno è libero, da adulto, di praticare le convinzioni e i comportamenti “privati” che più gli aggrada, Luxuria e l’Arcigay compresi, ma questi possono lecitamente essere promossi unidirezionalmente e propagandati in “pubblico” dalla scuola e dalla politica addirittura ai minorenni? Forse è il caso di fermare questa deriva, come hanno fatto giustamente i genitori modenesi, perché quando è troppo, è troppo.

da montenovonostro