Ostra Vetere: Non si può più nemmeno dire che “il re è vergognosamente nudo” |
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Mercoledì 19 Marzo 2014 18:25 |
Prendi ad esempio la celebre fiaba danese di Hans Christian Andersen pubblicata nell’anno 1837, intitolata "I vestiti nuovi dell’imperatore", menzionata in quelle situazioni nelle quali una maggioranza di osservatori sceglie consapevolmente di non fare parola di un fatto conosciuto da tutti, fingendo di non vederlo. C’era una volta un imperatore vanitoso, completamente dedito al suo aspetto esteriore e al suo abbigliamento. Due imbroglioni giunti in città spargono la voce di essere tessitori e di saper tessere un nuovo e formidabile tessuto,
sottile, leggero e meraviglioso, da risultare invisibile agli occhi degli stolti e degli indegni. I cortigiani, inviati dal re, non riescono a vederlo; ma per non essere giudicati male, riferiscono all'imperatore lodando la magnificenza del tessuto. L'imperatore, convinto, si fa preparare dagli imbroglioni un abito. Quando questo gli viene consegnato, però, l'imperatore si rende conto di non essere neppure lui in grado di vedere alcunché; attribuendo la invisibilità del tessuto a una sua indegnità che egli certo conosce, come i suoi cortigiani prima di lui, anch'egli decide di fingere e di mostrarsi estasiato per il lavoro dei tessitori. Col “nuovo” vestito sfila per le vie della città di fronte a una folla di cittadini che applaudono e lodano a gran voce l'eleganza del sovrano, pur non vedendo alcunché nemmeno essi, sentendosi segretamente colpevoli di inconfessate indegnità. L'incantesimo viene però spezzato da un bimbo che, sgranando gli occhi, grida con innocenza: "ma il re non ha niente addosso!"; da ciò deriverà la famosa frase « Il re è nudo! », sebbene il sovrano continuasse imperterrito a sfilare, come se nulla fosse successo. Esattamente quello che sta facendo l’opinione pubblica di fronte alla vergognosa nudità di un’arte imbrogliona che fa passare per orofino le peggiori oscenità. E tutti lodano sperticatamente l’incredibile spettacolo, facendo la fila al botteghino per pagare il biglietto di ingresso a simile nefandezza. E’ questa la parodia, ma mica tanto, di uno spettacolo teatrale rappresentato venerdì scorso a Montemarciano e promozionato dall’AMAT, l’Associazione Marchigiana per le Attività Teatrali di cui è socia anche l’Amministrazione Comunale di Ostra Vetere, e del quale la stampa locale, regionale, nazionale e internazionale ha celebrato i “supposti” meriti (http://www.ccpo.it/comunita/montenovonostro/20682-ostra-vetere-spettacolo-teatrale-pluripremiato-dallamat-e-pane-per-i-vostri-denti). “montenovonostro” ha provato a esprimere una doverosa critica (http://www.ccpo.it/comunita/montenovonostro/20727-ostra-vetere-inutile-sperare-in-una-dignitosa-risposta), ma lo scritto è stato prontamente censurato da qualche giornale cortigiano: evidentemente non si può più nemmeno dire che “il re è vergognosamente nudo”. Saremo anche degli ingenui innocenti, ma continuiamo a dire che “il re è nudo”, vergognosamente. Se così non fosse, perché mai l’AMAT, dopo le nostre proteste, ha finalmente cancellato dal suo sito internet la pagina che fino ai giorni scorsi enfatizzava quel miserando tessuto?
da montenovonostro |