“montenovonostro” pensa che amministrare un Comune sia un impegno difficile anche per coloro che sono animati dalle migliori intenzioni. Spesso la sostanza è diversa dalla forma e le cose che appaiono semplici, poi si complicano maledettamente. Per questo “montenovonostro” ritiene che amministrare e sbagliare sia più facile di quanto occorra, mentre bisognerebbe non sbagliare mai. E allora, accanto alla nuda e cruda realtà che è quella che è, chi amministra deve fare i conti non solo con la realtà e con le apparenze, ma anche con gli strumenti di
gestione: usarli bene è un’arte che non a tutti è dato di possedere. Tuttavia si può migliorare. Per farlo bisogna essere cauti e ascoltare tutti. Poi, alla fine, è chiaro che a decidere deve essere chi è stato investito del mandato popolare, anche se ci fosse qualche elettore che volesse una decisione diversa, perchè è l’eletto che si assume tutte le responsabilità delle sue scelte. Se chi amministra sceglie bene riceverà plauso, se fa male verrà criticato. E sarà criticato tanto di più, quanto meno avrà ascoltato tutti e quanto più frettolosamente avrà preso decisioni avventate da solo. Perché il discrimine sta proprio in questo: chi “amministra” non “comanda”, ma “serve”. Significa che non può fare quel che pensa o vuole lui da solo, ma deve fare quel che pensa e vuole il popolo, che è sovrano, non “soverano”. E’ vero che il popolo talvolta “è bue”, non sa bene cosa vuole e prende cantonate. Però bisogna starlo a sentire lo stesso. E solo dopo decidere ponderatamente per la soluzione migliore. Così hanno fatto tutti gli amministratori saggi che si sono succeduti alla guida del paese nei suoi novecento anni di storia. Ognuno ha portato qualcosa di nuovo e di utile alla “casa comune”, soprattutto ragionevolezza. Poi ci sono stati purtroppo anche amministratori che hanno pensato più a “rottamare” che a migliorare, più a demolire che a costruire, più a sfasciare che a unire. Gente furba, più che intelligente, macchiavellica e sorniona, anzichè equanime e riflessiva, rotta alle astuzie e giravolte, anziché difensori della verità e giustizia, giunti al “potere” grazie a tradimenti altrui, più che per meriti propri. E le conseguenze fanno ormai parte della storia paesana, che, come tutte le storie, è ricca di luci e ombre. La luce è la ragionevolezza, le ombre sono le avventatezze, le voglie di avventura alla cieca, l’azzardo per il gusto del brivido. No, non così deve essere l’amministratore serio. L’amministratore serio è riflessivo, usa la ragionevolezza. Ragiona, Memè, tutte le amministrazioni hanno portato qualcosa in paese, salvo qualcuna che l’ha portato via. Troppe cose sono state distrutte e sfasciate in paese. Basta. Non mettertici anche tu a demolire e sfasciare strutture e servizi. Ragiona, Memè, non portarci via la speranza di un futuro migliore. Non distruggere definitivamente l’attesa della riapertura della RSA. Da almeno sette secoli c’è sempre stato un Ospedale a Montenovo per il ricovero e la cura dei malati. Poi è stato sfasciato e degradato da amministratori avventati. Se è stata chiusa “provvisoriamente” la RSA, Residenza Sanitaria Assistita, non assumerti ora tu da solo la responsabilità di chiuderla “definitivamente”, trasferendo nell’Ospedale un’altra cosa che non c’entra niente, per il solo intento di non farlo riaprire. Quell’altra cosa, lasciala dove sta, oppure chiama gli altri Comuni beneficiari a contribuire, come devono, per costruirne una nuova, se quella vecchia non va bene. Non far pagare tutto e sempre a noi. Chiedi alla Regione gli investimenti necessari a migliorare la RSA, deve darceli invece che pagare lauti premi di risultato ai dirigenti, e riaprirla per il paese, non per farci un’altra cosa in favore di tanti altri che non pagano mai. Usa ragionevolezza, non avventatezza. Ragiona, Memè. Il paese ti guarda e ti giudicherà. Tu non hai bisogno di farti criticare, né il paese di farsi danneggiare.
da montenovonostro |