Cambiare per il solo gusto di novità. Ecco la sintesi effettuale delle sbandierate riforme istituzionali. Adesso una politica pasticciona e parolaia ha fatto l’uovo, ma nessuno sa come cuocerlo e gli interessati non sanno più che pesci prendere. Però si è fatta una riforma. Ullallà. Peccato che presto bisognerà riformarla di nuovo, perché così com’è non va e nemmeno dice se è carne o se è pesce, se è venuto prima l’uovo o la gallina. Stiamo parlando della riforma istituzionale che ha abolito le Province. “montenovonostro” l’aveva detto subito che era una fava che non si cuoceva, un piatto indigesto destinato ad andare di traverso, con il rischio di soffocare miseramente quel che resta delle istituzioni pubbliche, perché la patata bollente ricadrà nelle mani dei Comuni, a cascata. E tra uova, pesci, carne, galline, fave e patate il gusto per le novità di questa classe politica ha cucinato un piatto proprio immangiabile. Non lo dice solo “montenovonostro”. Lo dice adesso anche il Presidente della Provincia di Milano Guido Podestà: “Il 24 giugno decade il consiglio provinciale e io dovrei rimanere in carica per la gestione ordinaria. Però questo non si sa che cosa voglia dire. Così come non si sa dove finiranno i dirigenti e i collaboratori. Io, ma non solo io, sto riflettendo su che cosa fare...”. E così Guido Podestà, presidente della Provincia di Milano, potrebbe lasciare, mollare tutto. E come lui tantissimi altri presidenti, che per la legge Delrio dovrebbero invece arrivare fino al 31 dicembre. Sempre che resistano. “La legge dice che rimaniamo in carica per l'ordinaria amministrazione. Ma che cosa vuol dire ordinaria amministrazione? Non è precisato - afferma ancora Guido Podestà - Noi abbiamo persone che ci hanno aiutato nel gestire i servizi della Provincia di Milano. Queste persone adesso andranno a casa: viene da chiedersi se fossero inutili prima (e allora perché li abbiamo assunti?) oppure se non lo sono. E se non lo sono come faremo da adesso in poi? Dico di più: i contratti dei dirigenti si possono prorogare o no? La verità è che la Delrio non è stata fatta in maniera perfetta, altrimenti non ci sarebbero stati 3500 emendamenti e non sarebbe stata approvata con la fiducia. E' necessario che ci sia un chiarimento”. Ma il chiarimento non potrà che essere una nuova legge di riforma. E così la riforma delle Province sta imboccando la stessa strada già fatta con la riforma sanitaria. Ricordate? Riforma su riforma, sono stati riformati gli Ospedali e inventate in successione le ULSS, poi riformate in USL, quindi ri-riformate in ASL, poi ri-ri-riformate in ASUR, ancora ri-ri-ri-riformate in Aree Vaste e adesso si pensa a riformarle ancora in Reti Sanitarie, in Case della Salute, ecc. ecc. ecc. E dopo tante chiacchiere, noi che avevamo l’Ospedale non ce l’abbiamo più. Ci avevano dato in cambio la R.S.A e ci hanno tolto anche quella. Adesso ci tolgono pure lo Sportello Distrettuale e così non avremo più niente. In compenso continuiamo a pagare sempre più tasse per avere sempre meno servizi. Con la Provincia faremo la stessa fine: prima hanno deciso di sopprimerla, poi invece le cambieranno in Città Metropolitana, e poi, poi, poi … E allo stesso modo faranno con il Senato, che hanno detto di abolire, ma che invece manterranno, però senza poteri e infine non si sa più nemmeno se sarà elettivo, e poi, poi, poi … Chiacchiere, chiacchiere, chiacchiere. Parole, parole, parole. Riforme, riforme, riforme. Non ci piace questa china: così fanno i “monelli piccoli” quando giocano a palline: prima ridono, poi bisticciano, quindi rompono tutto e infine se ne vanno a casa. Purtroppo questa pessima classe politica inconcludente, sfasciona e sfascista a casa non ci va mai.

da montenovonostro