Manteniamo le promesse e stacchiamo una nuova fetta dal provocatorio comunicato del 23 luglio con il quale l’ineffabile portavoce dell’amministrazione comunale, nascondendosi dietro il sindaco e la maggioranza consiliare, ma comunque mai pago di seminare domande invece che fornire risposte, si ingavina un po’ gli stinchi delle gambe. E dallo stinco di quel comunicato, proprio nelle parti basse delle gambe, terra terra, stacchiamo la nuova fetta, esattamente dove alla fine scrive: “Sarebbe interessante sapere se “Montenovonostro” abbia mai chiesto di conoscere le spese di rappresentanza e l’elenco completo dei numerosissimi commensali che durante i nove anni della passata Amministrazione sedevano alle mense lautamente apparecchiate  ad ogni occasione”. Ci gratifica, il querulo e lepido portavoce, con una Maiuscola che non meritiamo (“Montenovonostro”, quando è solo e soltanto minuscolo “montenovonostro”) e perciò togliamo quel Montenovo che, per amor di patria, non può e non deve essere trascinato in simili disdicevoli polemiche che solo uno come lui può provocare, lasciando solo il “nostro”, anzi “i nostri”. Cosicchè la sua frase adesso suona decisamente meglio: “Sarebbe interessante sapere se “i nostri” abbiano mai chiesto di conoscere le spese di rappresentanza e l’elenco completo dei numerosissimi commensali che durante i nove anni della passata Amministrazione sedevano alle mense lautamente apparecchiate ad ogni occasione”. Ecco, questo è quello che avresti dovuto scrivere tu. E per “nostri” avresti dovuto intendere espressamente te, che scrivi, e altri due tuoi compagni, che tacciono e non hanno visto. Ci dici adesso se tu e i tuoi due compagni avete mai chiesto, durante quei nove anni, le notizie che vorresti fossimo noi a chiedere al posto tuo e vostro? Pensi forse che noi stiamo qui a togliere le tue castagne dal fuoco? Potevi e dovevi farlo tu, come poteva e doveva farlo il sindaco che si era candidato ed era stato eletto, per poi dimettersi. E poteva e doveva farlo il tuo capogruppo, di prima e di adesso, che è lo stesso, e che un anno fa si era anche lui dimesso per provocare le elezioni anticipate, facendo un bel danno al paese. Manchi solo tu a dimetterti: quand’è che ti dimetterai? In tre, non avete trovato il modo per domandare durante nove anni quel che chiedi a noi di fare adesso? Eravate in tre, ma non l’avete fatto: perché? Questo “sarebbe interessante sapere”. Lo dici a noi, ma dovevate essere voi a chiedere: era il vostro compito di minoranza, che avevate il preciso dovere di controllare e non l’avete fatto. E perché non l’avete fatto? Non avete visto? Non sentivate? Ve ne stavate muti? Sarà perché non vedevate, non sentivate, non parlavate, e tuttavia invece dovevate, che avete omesso il vostro dovere? Il vostro atteggiamento fa venire in mente la celebre metafora delle tre scimmiette: “non vedo, non sento, non parlo”. Cioè la volontà di far finta di nulla, quasi il dovere a non impicciarsi di cose che devono restare fuori dalla pubblica attenzione, l’indifferenza verso tutto ciò che accade intorno. E’ un comportamento non propriamente nobile, quello dell’omertà che trova la sua massima espressione nell’adagio popolare “se c’ero non ho visto, se ho visto non ho sentito e se ho sentito non potevo parlare perché avevo il mal di gola”. Esattamente quel che avete fatto voi, come fa ogni informazione faziosa, di parte e volutamente strumentalizzata a fini avulsi a quelli che dovrebbe avere l’informazione vera: da scribacchino pennivendolo aprofessionale. Ecco, questo è quello che NON avete fatto negli anni passati. E tuttavia adesso fate i saputi: viene proprio da mandarvi a fare il vostro dovere a calci negli stinchi. Metaforicamente, ben inteso. E intanto che ci andate (e dovete andarci proprio), fateci anche sapere quante volte voi, tu e i tuoi altri due compagni, avete fatto come le tre scimmiette. Voi informatevi pure sui nove anni passati, ma intanto noi continuiamo a chiedervi per il presente: ci fate avere l’elenco completo dei commensali ai banchetti che voi state organizzando a spese nostre?

da montenovonostro