Ostra Vetere: Non fa bene all’Italia il continuo battibecco tra politica e magistratura |
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Martedì 16 Settembre 2014 19:43 |
Il principio costituzionale della separazione o divisione dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario è il fondamento dello stato di diritto. Individua infatti tre funzioni pubbliche nell’ambito della sovranità dello Stato cui sono preposti organi indipendenti dagli altri poteri. E su questo “montenovonostro” concorda pienamente. Non ha mai apprezzato l’ingerenza
della politica sull’attività giudiziaria, né gli attacchi di certa politica nei confronti della magistratura, cui un ventennio di scontri spesso al calor caldo hanno costellato le cronache politiche e giudiziarie italiane. Anche l’invocata riforma della magistratura, da qualche parte brandita con neppure troppo coperti intenti ritorsi, non hanno mai entusiasmato “montenovonostro”, che non è nemmeno convinto dell’utilità della separazione delle carriere (inquirente e giudicante) all’interno del potere giudiziario. Insomma, non vede di buon occhio l’aggressività della politica contro la magistratura. Ma per lo stesso motivo giudica negativamente anche il rovescio della medaglia. Troppe volte i magistrati, o almeno alcuni di loro, hanno dato l’impressione di una straripante invadenza nei confronti degli altri poteri dello stato. Tutto questo non giova all’Italia, tantomeno se questa invadenza reciproca tra politica e magistratura assume i tono del battibecco ben sopra le righe. Le recenti prese di posizione dei rappresentanti dell’Associazione Nazionale Magistrati appaiono sproporzionatamente ostili alla proposta governativa di riduzione del periodo feriale di sospensione estiva dell’attività giudicante. E l’ANM esprime giudizi di “delusione” e di “insufficienza” delle proposte di riforma, quasi volesse preventivamente suggerire, se non dettare, le linee guida della riforma stessa. Cioè, sembrerebbe porsi l’ANM come controparte politica dell’attività legislativa. Non ci pare opportuno questo frenetico battibecco. Una maggiore sobrietà di espressioni è tanto più doverosa da parte di un potere dello Stato che giudica gli altri poteri senza poter essere giudicato a sua volta. “montenovonostro” è troppo convinto della necessità dell’assoluta indipendenza della magistratura. Ma proprio per questo ritiene che tale indipendenza deve essere sempre tutelata. E l’indipendenza si dimostra anche nel rigoroso rispetto sia delle proprie prerogative, che di quelle altrui. Il rischio è quello della “politicizzazione” della magistratura. E allora avanza una proposta. In analogia al divieto contenuto nel Decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 che stabilisce la non eleggibilità per gli ecclesiastici e i ministri di culto nel territorio in cui svolgono le proprie funzioni, sarebbe opportuna introdurre una norma nel progetto di riforma che non consenta l’intercambiabilità delle funzioni tra poteri: chi fa politica non faccia il giudice e chi fa il giudice non faccia politica. Nessuno che abbia fatto politica a qualsiasi livello deve poter accedere alla magistratura e nessun magistrato deve poter essere eletto ad alcuna carica pubblica. E’ infatti troppo importante tutelare non solo la sostanza, ma anche l’immagine del magistrato da ogni benché minimo sospetto di essere uomo di parte. Il magistrato non solo deve essere, ma deve anche sembrare totalmente al di sopra delle parti.
da montenovonostro |